Fao: “Entro il 2025 obesa o malnutrita 1 persona su 2”

Nel mondo 820 milioni di persone soffrono la fame mentre 650 milioni di adulti e 120 milioni di giovani tra i 5 e 19 anni sono obesi. Oltre 40 milioni di bambini sono in sovrappeso; oltre 150 milioni di piccoli sotto i 5 anni soffrono di rachitismo; più di 50 milioni sono deperiti. Lo rivela la Fao in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione che ricorre oggi per sensibilizzare su povertà, fame, malnutrizione, sicurezza alimentare per tutti. Fame e obesità: non un ossimoro ma le due facce di una stessa medaglia, lo specchio di un sistema alimentare in profonda crisi. Non a caso tema della Giornata 2019 è “Le nostre azioni sono il nostro futuro. Un’alimentazione sana per un mondo #FameZero” perché “raggiungere Fame Zero non prevede solo il dar da mangiare agli affamati”, sostiene la Fao chiedendo un impegno ad ogni livello “affinché tutti abbiano accesso a diete sane e sostenibili”. Diete scorrette e stile di vita sedentario hanno fatto impennare i tassi di obesità non solo nei Paesi sviluppati, ma anche in quelli a basso reddito, e una dieta scorretta – ad alto contenuto di zucchero, sale, grassi saturi – “è una delle principali cause di morte in tutto il mondo”, avverte l’Organizzazione sottolineando che “le abitudini alimentari scorrette costano ai budget sanitari nazionali fino a 2mila miliardi di dollari l’anno”. “Senza un’inversione di tendenza – il monito della Fao -, o entro il 2025 saranno obese o malnutrite una persona su due”.

Conte candida Roma

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte candida Roma per il Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite in programma per il 2021. “L'Italia, mi riempie d'orgoglio dirlo in questa sede, sarebbe onorata di poter ospitare il Summit”, ha detto Conte alla Fao per il World Food Day. In Italia 2,7 milioni di persone nel 2018 sono state costrette a chiedere aiuto per mangiare; un terzo concentrate tra Campania e Sicilia. È quanto emerge dall’analisi Coldiretti diffusa in occasione degli ultimi dati Eurostat sul rischio di povertà nelle Regioni secondo i quali nei territori campani e siciliani oltre quattro persone su dieci sono a rischio, ovvero hanno un reddito inferiore al 60% di quello medio nazionale.