Ecco la firma: l'aborto è fuori legge

La firma della governatrice dell'Alabama, la repubblicana Key Ivey, è arrivata: l'aborto nello Stato americano è ora fuori legge, anche nei casi di stupro e incesto. L'unica eccezione ammessa è se la madre è in serio pericolo di vita. Questa diventa quindi la legge sull'aborto più restrittiva d'America, contro la quale sono già stati annunciati diversi ricorsi. Prevista una pena fino a novantanove anni di carcere nei confronti dei medici che trasgrediscono la nuova legge. Tra sei mesi dovrà entrare in vigore, a meno che non venga fermata dai giudici.

Le polemiche

La Ivey ha spiegato via Twitter che il provvedimento è la “forte testimonianza” della convinzione “che ogni vita sia preziosa e che ogni vita sia un sacro dono di Dio”. Ma non mancano le proteste. “L'ondata di leggi anti-aborto negli Stati Uniti è incostituzionale”, tuona l'ex vice presidente, e candidato alle primarie democratiche, Joe Biden. Secondo lui “la scelta deve restare alla donna e al suo dottore” Il democratico Beto O’ Rourke – riferisce SkyTg24 – parla di “attacco radicale”. E la deputata star dei democratici Alexandria Ocasio-Cortez scrive su Twitter: “Si costringono le donne a rimanere incinte contro il loro volere”. Bernie Sanders, altro candidato Dem alla Casa Bianca, ha affermato: “L'aborto è un diritto costituzionale”. Non è mancato l'intervento dell'ex first lady e sfidante di Donald Trump alle ultime presidenziali, Hillary Clinton, la quale ha denunciato un attacco “alla vita e alla libertà delle donne”. Sul fronte degli artisti, nuovo affondo sui temi sociali di Lady Gaga, che si dice oltraggiata perché le pene previste per i medici che praticano interruzioni di gravidanza sarebbero più severe di quelle previste per gli stupratori. Diverso il parere del legislatore repubblicano Terri Collins, fra i promotori della legge anti “Roe vs Wade”, il quale ha dichiarato che questo nuovo provvedimento “dice che il bambino nell'utero è una persona”.