Decreto disabili, come cambia l'inclusione scolastica

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Per il sottosegretario all'Istruzione, il professor Salvatore Giuliano, si tratta di una vera e propria “rivoluzione copernicana” del sistema che garantisce l'inclusione scolastica degli alunni affetti da disabilità. Un bigiletto da visita non di poco conto per il nuovo D. Legs n. 66/17, che riforma in buona parte e in seno “alla corresponsabilità educativa” la legge ad hoc per il sistema d'inclusione, modifica peraltro prevista per l'1 gennaio scorso ma rinviata in vista di correttivi in fase di redazione di Legge di Bilancio. Ora, come da approvazione del Consiglio dei ministri, alcune delle nuove disposizioni potrebbero entrare in vigore con il nuovo anno scolastico (anche se da iter procedurale, con l'approvazione definitiva prevista per settembre, si potrebbe slittare al 2020-2021) e andranno a coinvolgere un numero non inferiore a 245 mila di studenti disabili iscritti alle scuole italiane, attraverso il rinnovamento del programma inclusivo fin qui delineato dalla 66/17, “aumentando la partecipazione di tutti i soggetti che affiancano questi giovani nella vita di tutti i giorni”.

Le novità

Un rinnovamento quasi in toto visto che, stando ai primi dati forniti, si parla di modifiche (concordate in tandem con l'Osservatorio permanente per l'inclusione scolastica, oltre che con altri enti e associazioni specifiche) volte a soddisfare il principio base delle Nazioni Unite, secondo il quale il tema della disabilità va affrontato in relazione al contesto nel quale si manifesta. Per questo, come spiegato dal Miur, la principale novità andrà nella direzione dello sviluppo di un Piano didattico mirato alle caratteristiche dello studente al quale sarà destinato: “In particolare – ha detto Giuliano – abbiamo previsto che le ore di sostegno, cosi’ come le attività didattiche e gli strumenti materiali per la formazione, non siano più stabiliti da un ufficio distante dall’alunno che agisce per procedure standardizzate, cosi’ come potevano essere i Gruppi per l’Inclusione Territoriale previsti nel vecchio testo”.

Superamento delle barriere

Nello specifico, il D. Legs va a confermare che la quantificazione delle ore di sostegno sarà ad appannaggio del Pei (Piano educativo individualizzato), proprio in relazione alla suddetta prerogativa di un piano didattico volto a coinvolgere tutte le componenti della realtà educativa dello studente, dalla famiglia alle figure di sostegno esterne, scolastiche e non. Infatti, oltre “ad assicurare la presenza di uno specialista nella patologia dell’alunno”, anche ai genitori e all'alunno stesso (qualora maggiorenne) sarà concessa la possibilità di intervenire nel processo di attribuzione delle misure di sostegno, laddove il meccanismo finora in vigore prevedeva l'associazione della certificazione e il supporto.

Progetti d'inclusione

Non solo le ore di sostegno ma anche gli strumenti e le attività didattiche: questo uno dei punti base del decreto correttivo che, in ottemperanza al principio Onu sulla disabilità, andrà a rinnovare gli strumenti scolastici volti a garantire il cosiddetto superamento delle barriere e far sì che l'alunno si inserisca appieno alle attività didattiche dei suoi compagni. A questo proposito, nella nota del Miur si specificava che “solo offrire opportunità specifiche ai ragazzi con diverse abilità garantisce maggiore autonomia e una qualità della vita più elevata” che “l’intera comunità scolastica sarà coinvolta nei processi di inclusione”, in una logica di miglioramento delle stesse condizioni in cui lo studente vive la sua condizione di disabilità anche attraverso progetti di cooperazione.

Git e Gruppi di lavoro

Il punto forse più delicato riguarda il ruolo dei Gruppi per l'Inclusione territoriale (Git), per i quali il testo originario prevedeva un ruolo di autorizzazione delle ore di sostegno richieste dalla scuola. In virtù di quanto previsto dal testo correttivo, invece, sarà ora un “pool” di docenti espserti della tematica (il Gruppo di lavoro operativo per l'inclusione) a restere a disposizione delle scuole per la messa a punto di progetti e delle attività di formazione. Per quanto riguarda i Git, saranno composti su base provinciale da docenti esperti che affiancheranno le scuole nella redazione del Piano educativo individualizzato, compresa la proposta di quantificazione delle ore di sostegno: “I Git – spiega ancora il Miur – avranno anche il compito di verificare la congruità della richiesta complessiva dei posti di sostegno che il dirigente scolastico invierà all’Ufficio scolastico regionale”. In sostanza, secondo il sottosegretario Giuliano sono stati “trasformati i gruppi territoriali in gruppi di docenti esperti nell’inclusione che saranno a disposizione delle scuole per supportarle in tutti i passaggi e aiutarle in situazioni particolarmente critiche con gli studenti”. In sostanza, stando alle parole di Giuliano, il D. Lgs mira a “una scuola giusta, equa, che possa realmente incidere sul futuro degli allievi”.