Dal Senato via libera per riconoscere la Lis. Il ddl passa alla Camera

Con  133 sì, 1 no e 61 astenuti il ddl 302, che riconosce la Lis (lingua dei segni italiana) come “lingua propria della comunità dei sordi, equiparandola pertanto a una qualsiasi lingua di minoranza linguistica”, ha ricevuto il primo via libera dal Senato. Il ddl, presentato dal relatore Francesco Russo (Pd), è stato approvato con il nuovo titolo “Legge quadro sui diritti di cittadinanza delle persone sorde, con disabilità uditiva in genere e sordocieche“. Il provvedimento ora dovrà passare alla Camera dei deputati. 

I pilastri del ddl

Come spiegato dalla senatrice del Pd Nicoletta Favero, i pilastri principali del ddl sono due: il primo è la prevenzione, con la diagnosi precoce e lo screning neonatale per l'intervento tempestivo; il secondo è il pieno riconoscimento nella scuola della lingua dei segni nell'ottica del bilinguismo per garantire pieni diritti alle persone sorde e sordocieche. 

Il progetto “InSegni”

La Comunità Papa Giovanni XXIII – grazie anche all'allora segreteria degli Affari Esteri, Valeria Ciavatta, ed ai Capitani Reggenti, che hanno contribuito alla Start Up del progetto, ed alla Fondazione Cassa di Risparmio di San Marino che nel 2006 ha finanziato parte del progetto – ha avviato il progetto “InSegni Apprendi” che si è sviluppato in diversi Paesi del mondo tra cui italia, San Marino, Brasile, Bangladesh. Il progetto in realtà ha avuto i suoi natali in Cile grazie a Patricio Castillo, animatore per l'ambito persone sorde e loro famiglie della Comunità fondata da don Oreste Benzi. Come si legge nel sito online www.apg23.org, la Comunità è impegnata a sostenere le persone sorde nei loro diritti e dignità. Per questo è nata l'intesa la collaborazione con l'Ente Nazionale Sordi. In questo ultimo periodo, ad esempio, l'Apg23 è impegnata nell'elaborazione della legge-quadro della Repubblica di San Marino sulla disabilità, in particolare per il riconoscimento della Lingua dei segni italiana.