Crisi demografica: robusti incentivi del Cremlino

Costeranno 7,2miliardi di euro nel prossimo triennio le misure a sostegno delle nascite messe a punto dalla Russia per far fronte alla crisi demografica. Lo ha dichiarato la vice premier Olga Golodets.

Circa due miliardi serviranno per un bonus bebè di 150euro al mese al primo figlio per i genitori meno abbienti. Il denaro verrà elargito ogni mese per il primo anno e mezzo del bambino. Per il secondo o terzo figlio, il versamento sarà di 6.500euro fino al 2021, nonché aiuti statali per pagare interessi sul mutuo per la casa.

L'attuale calo demografico della Russia avviene nonostante da diversi anni il Cremlino stia apportando robuste politiche in favore della natalità. Il problema, tuttavia, come rileva Anatoly Vishnyevsky, direttore dell’Istituto di demografia della Scuola superiore di economia, è che ci sono poche ragazze di 25 anni, per via della drastica crisi di nascite che colpì il Paese dopo il disfacimento dell'Urss.”Se ci sono meno mamme ci sono meno bambini e non è possibile aumentare il tasso di natalità al punto da compensare questa riduzione”, dice ancora Vishnyevsky criticando i nuovi provvedimenti. 

Tra gennaio e ottobre, in Russia sono nati un milione e 420 mila bambini, il 10,7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La riduzione naturale della popolazione in dieci mesi è stata pari a 115mila persone. È stata così vanificata la crescita del triennio 2013-2015. “La riduzione andrà avanti forse per 15 anni”, sostiene Vyshnyevsky, come riporta La Stampa. Del resto le donne tra i 18 e i 35 anni – ovvero l’età in cui si concentra il 90% delle maternità – erano 18,9 milioni nel 2016, saranno 16,9 milioni nel 2018 e scenderanno a 15 milioni nel 2024.

Il presidente Vladimir Putin ha commentato durante una riunione per presentare le nuove norme: “Oggi, soprattutto per motivi ciclici, la situazione demografica in Russia si sta deteriorando di nuovo”. Il presidente ha sottolineato che “questa tendenza era prevedibile, è legata alle conseguenze delle ultime profonde crisi demografiche”, riferendosi al “declino demografico del tempo della Grande Guerra Patriottica (1941-1945) e di quello della metà degli anni ’90”. 

Un plauso allo Stato giunge dall'economista Nikita Krichevsky, la quale parla di “aiuti molto sostanziosi” che serviranno a “raggiungere risultati efficaci”.