Corridoi umanitari: in arrivo nuovi profughi

Ucraina

Riprendono gli arrivi di migranti attraverso i corridoi umanitari promossi dalla Comunità di S. Egidio in collaborazione con la Fcei e la Tavola Valdese. “Di fronte a nuove chiusure e a pericolose strumentalizzazioni del fenomeno immigrazione – si legge in una nota della Comunità – c’è un’Europa che continua a credere che il suo futuro è anche nella capacità di accogliere e integrare. Dopo l’arrivo di oltre 1.000 profughi dall’inizio del 2016” il 30 gennaio a Fiumicino ci si prepara a dare il benvenuto “ad un nuovo gruppo di 30 profughi siriani“. Lo stesso avverrà lunedì 29 a Parigi, all’aeroporto Charles de Gaulle, per una quarantina di persone, insieme ad altre organizzazioni cattoliche e alle Chiese protestanti francesi.

“Si tratta in entrambi i casi di famiglie con bambini e alcuni malati – spiegano da S. Egidio – Verranno accolte con un percorso di integrazione secondo il progetto dei Corridoi Umanitari, che oltre a Italia e Francia ora è attivo anche in Belgio. Un’iniziativa autofinanziata dalla società civile, in accordo con le istituzioni, che ormai non è più un esperimento: dimostra concretamente la possibilità – in presenza di un progetto – di accogliere e integrare guardando al futuro dell’Europa e non a muri e rifiuti che riportano a tristi ricordi del passato e non aiutano lo sviluppo del continente. E’ da ricordare che in Siria la guerra purtroppo non è finita, ma anzi in queste ultime settimane si sono aperti nuovi fronti. Anche per questo motivo i corridoi umanitari risultano preziosi: invitano l’Europa a prenderne coscienza e rafforzano la richiesta di pace per questo Paese, vittima di terribili sofferenze e colpevolmente abbandonato dalla comunità internazionale”.

Una soluzione possibile anche di fronte alla ripresa delle operazioni di soccorso nel Meditarraneo, dove in questi giorni sono stati tratti in salvo 86 migranti al largo della Tunisia mentre altre 333 persone sono state fatte sbarcare oggi a Pozzallo da una nave spagnola al termine di diverse operazioni nel Canale di Sicilia.