“Boom” di nuovi cittadini

Mentre prosegue il dibattito sullo Ius soli, il numero di nuovi cittadini in Italia è in costante aumento. La fondazione Ismu ha appena pubblicato un rapporto sulla base di dati Istat, dell'Alto commissariato dell'Onu e del Ministero dell'Interno, dal quale emerge il forte aumento negli ultimi anni delle cittadinanze concesse.

L'aumento

Si è passati dalle 12.258 del 2002 alle 201.591 del 2016. L’incremento maggiore si è avuto negli ultimi due anni, con un totale di 380.000 nuove cittadinanze. È un andamento in controtendenza rispetto agli altri stati dell’Ue, dove i nuovi cittadini sono in calo. Dietro l'Italia, a distanza, ci sono Gran Bretagna (118mila), Spagna e Francia (114mila) e Germania (110mila).

Nel 2003 Gran Bretagna e Spagna avevano il doppio di nuovi cittadini rispetto al Belpaese. Poi dal 2007 al 2016 si è assistito a un “boom” in Italia: le acquisizioni di cittadinanza in Italia sono state 956mila, quasi un milione in un decennio.

Quindi, continua una nota di Ismu “oltre ai 5milioni di stranieri residenti al 1° gennaio 2017 (ultimo dato Istat), si può stimare sul territorio nazionale anche la presenza di quasi un milione di italiani ex stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana nell’ultimo decennio, per un totale di 'residenti stranieri o con un recente passato con cittadinanza non italiana' che sfiora i 6milioni”.

Albanesi e marocchini i “nuovi italiani”

Per paese d’origine dei “nuovi cittadini” italiani, il primo posto spetta all’Albania seguita dal Marocco. Tuttavia i brasiliani sono al primo posto per tasso di acquisizione della cittadinanza: 130 ogni mille residenti. Più restii a chiedere la cittadinanza risultano cinesi e filippini, malgrado le loro comunità in Italia sia molto numerose, perché non possono godere della doppia cittadinanza.

I tassi di acquisizione maggiori si rilevano nel Centro-Nord Italia. Agli ultimi posti troviamo la Campania (12 ogni mille) e la Basilicata (14 ogni mille).