Bonino in luogo sacro. Il rettore: “Spiacevole inconveniente”

Emma Bonino in chiesa: ci risiamo. Dopo l’ingresso e il comizio della storica leader radicale a San Defendente, nel biellese, e la conseguente scia di polemiche, l’attuale candidata della lista +Europa ha di nuovo tenuto una conferenza, stavolta a Napoli, all’interno di una chiesa, o meglio di un suo sotterraneo: nell’Ipogeo della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, adiacente alle catacombe di San Gennaro.

La presenza, sabato scorso, in uno dei luoghi simbolo della fede partenopea della Bonino in piena campagna elettorale, seppur per un evento  ha suscitato lo sconcerto di numerosi napoletani. Ad accompagnare la storica esponente dei radicali, candidati di +Europa, il pediatra candidato a Napoli con il Pd Paolo Siani, il già sottosegretario all’Istruzione nei Governi Monti e Letta, Marco Rossi Doria.

Circa 160 persone hanno così firmato un appello al card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, per esprimere il loro disappunto. “Ci rivolgiamo a Lei come figli si rivolgono al padre quando sono turbati da accadimenti contrari all’educazione ricevuta – si legge nella missiva resa nota su Facebook – Da anni svolgiamo la nostra attività di volontariato nella difesa della vita nei centri e nelle associazioni dove si aiutano mamme e famiglie alle prese con gravidanze non desiderate e che vorrebbero, pur tra mille difficoltà, tenere e far nascere i loro bambini”. I fedeli rilevano che “rimane difficile comprendere” come “quest’attività di promozione della cultura della vita venga considerata divisiva e pertanto non accolta in tante comunità parrocchiali”.

Accoglienza che, invece, viene data ad Emma Bonino, “proprio a colei che – si legge nella lettera – rivendica con orgoglio le sue decennali e purtroppo vittoriose battaglie in favore di divorzio, aborto, fecondazione artificiale e tenace sostenitrice della liberalizzazione delle droghe cosiddette leggere e della legalizzazione dell’eutanasia, tutti istituti contrari al magistero e al catechismo della Chiesa Cattolica”.

“Non senza imbarazzo – concludono i fedeli -, ma con animo umile e in spirito di obbedienza, rimettiamo alla sua saggezza di pastore le nostre perplessità e confidiamo come sempre nella sua guida illuminata”.

Finora da parte dell’Arcidiocesi di Napoli non è giunta alcuna esternazione pubblica. In Terris ha contattato per chiedere lumi dell’accaduto il rettore della Basilica dell’Incoronata Madre del Buon Consiglio a Capodimonte, mons. Nicola Longobardo. Il prelato ha tenuto a sottolineare che l’Ipogeo in questione “non è gestito” da lui, bensì da una Fondazione laica. “Non posso dire altro, se non esprimere anche il mio personale disappunto” – ha continuato – per quello che definisce uno “spiacevole inconveniente”. Mons. Longobardo ci tiene comunque a sottolineare che la presenza della Bonino nell'Ipogeo era dovuta alla “consegna” da parte di alcune associazioni cattoliche di “un documento d'impegno circa la grave situazione dell' accoglienza degli extracomunitari”.