Il senso umano e di civiltà che la fragilità dona alla società

In Terris ha intervistato Bruno Di Giacomo Russo in merito al progetto ViciniXCaso sviluppato in provincia di Sondrio

L’inclusione lavorativa e sociale delle persone con disabilità rappresenta il metro della civiltà e dell’avanzamento di un popolo nella sua totalità. Negli ultimi anni, nonostante i progressi normativi in materia, quali ad esempio la Legge 68 del 1999 e la Convenzione Europea per i diritti delle persone con disabilità permangono ancora molti ostacoli che le istituzioni e la società civile hanno il dovere di scardinare. A titolo esemplificativo si ricorda che, in Italia, secondo gli ultimi dati pubblicati, su 100 persone tra i 15 e i 64 anni che, pur avendo limitazioni nelle funzioni motorie e sensoriali essenziali nella vita quotidiana oppure disturbi intellettivi o del comportamento, sono comunque abili al lavoro, solo 35,8 sono occupate.

Il progetto ViciniXCaso

Nei contesti territoriali difficili, caratterizzati da una morfologia interamente montana, come la provincia di Sondrio, questo processo di inclusione risulta ancora più difficile in quanto le distanze da coprire sono molte e la densità di servizi e aziende è poco elevata. Vi sono però alcuni progetti che, con grande impegno e dedizione, promuovono la centralità delle persone fragili nel mondo del lavoro. Uno di questi è ViciniXCaso il quale, dopo un apposito percorso formativo, è attivo a partire dal mese di novembre e rappresenta un nuovo servizio di Forme Impresa Sociale in sinergia con le Acli della provincia di Sondrio ed altri enti del territorio. Questo nasce dalla volontà di offrire ai ragazzi con disabilità, da poco usciti dal circuito scolastico, l’opportunità di sperimentarsi in un servizio di Welfare leggero, in cui loro stessi ricoprono un ruolo di protagonisti attivi in una Comunità che esprime bisogni di diverso tipo nella sua quotidianità. Non vuole essere solo un servizio di prossimità per i cittadini ma vuole rappresentare lo sforzo e l’impegno di un gruppo di ragazzi attivi e motivati che sono stati formati attraverso un programma specifico volto all’acquisizione di competenze in ambito lavorativo e di welfare comunitario sviluppatosi nell’ambito di un progetto più ampio – NoLimits – , finanziato da Fondazione Cariplo in partenariato con altre Cooperative del territorio con il bando “Abili al lavoro” e con Ente Capofila Sol.Co. Il Progetto NoLimits, si è posto come obiettivo quello di promuovere l’occupabilità di persone con disabilità sia attraverso percorsi formativi mirati che attraverso sperimentazioni sul campo al fine di raggiungere l’inserimento lavorativo della persona stessa. In Terris ha intervistato su questo tema il Professor Bruno Di Giacomo Russo, classe 1975, docente universitario di Diritto Costituzionale, Istituzioni di Diritto Pubblico e Diritto Pubblico dello Spettacolo presso l’Università degli Studi Milano Bicocca. Egli è autore di numerosi testi e articoli afferenti ai propri settori di studio ed è inoltre Direttore della Collana scientifica denominata L’Amministrazione Italiana e Direttore della rivista Percorsi Valtellinesi. Egli è stato eletto Presidente provinciale delle Acli Sondrio il 25 settembre 2020 e, successivamente, segretario di presidenza per il Consiglio Regionale Acli della Lombardia. In seguito, grazie alla sua grande competenza, disponibilità ed empatia, è stato eletto portavoce di Alleanza contro la Povertà della Regione Lombardia.

L’intervista

Perché è stato dato il nome “VicinixCaso” a questo progetto?

“ViciniXCaso è il nome stesso che hanno pensato i ragazzi perché loro hanno inteso che questa è l’occasione di porsi in relazione, della vicinanza e con il vicinato, attraverso un senso forte di comunità ed offrendo un aiuto. Il senso è quello di creare comunità dandosi una mano reciprocamente. Questi ragazzi svolgono con entusiasmo questo progetto e sono tutti competenti e appassionati”.

Quali sono le peculiarità di questo progetto?

“Le peculiarità di questo progetto sono il combinare tre parole chiave: l’innovazione, le competenze, un grande senso di comunità e socialità, di fratellanza e di vicinanza. Questi ragazzi si mettono a disposizione nei confronti dei bisogni altrui. Sono ragazzi speciali che si mettono a disposizione delle persone anziane e sole. Questo progetto mette in relazione gli attori della nostra comunità. Questo servizio si svolge al mercoledì e al giovedì ed è a favore degli altri, mette in risalto le competenze, è innovativo perché si occupa di un tema quale l’inserimento lavorativo delle persone con specialità e al contempo tutto è condito da un grande senso di umanità e fratellanza”.

Qual è l’importanza delle persone con fragilità nel mondo del lavoro?

“Le persone con fragilità, nel mondo del lavoro e non solo, rappresentano una ricchezza, un vaccino, un patrimonio di relazioni e di pienezza dell’essere umano. Mi sento rincuorato quando ho il piacere e anche l’onore di avere a che fare con questo progetto che fa emergere la fragilità in tutta la sua ricchezza e originalità. È più quello che riceviamo rispetto a quello che noi diamo. La fragilità conferisce un senso umano e di civiltà alla società. Tra tutti i progetti che Acli sta portando avanti questo è quello che più riempie il cuore. La restituzione che ci viene data ha un valore immenso”.