Scuole, ospedali e adozioni nel segno di San Gaspare

C’è un po’ di Italia in Tanzania grazie ad Amici delle Missioni. L’associazione presieduta da don Terenzio Pastore, direttore provinciale dei Missionari del Preziosissimo Sangue, è nata nel 2002 e sostiene i progetti e le opere portati avanti dagli eredi di San Gaspare del Bufalo in Italia, Albania, India e, appunto, Tanzania.

La presenza dei sacerdoti bufalini nel paese africano risale agli anni Sessanta e ruota attorno al centro abitato di Itigi. Qui l’ospedale San Gaspare, con 320 posti letto, cinque reparti (medicina generale, maternità, pediatria, chirurgia e malattie infettive) e un personale medico di circa 250 unità, è una delle strutture più avanzate dello stato. Ogni anno vengono eseguiti oltre 10 mila ricoveri, 7 mila visite e 9 mila esami. Non c’è da stupirsi se il tasso di mortalità sia diminuito del 10%. Laici e sacerdoti assistono la popolazione con conforto e cura pastorale. Di particolare importanza l’educazione sanitaria: per 30 anni ha formato circa 200 infermieri ogni 12 mesi. Infatti all’interno della struttura viene ospitato un percorso di studi professionalizzante, diretto da Cornelius Macha. Dottori locali e nostrani insegnano ai discenti la teoria, mentre la parte pratica si svolge in un apposito laboratorio. Per coordinare le attività è stata istituita un’associazione studentesca. L’ente si occupa di fornire servizi efficienti, promuovere le attività extrascolastiche e offrire consulenze attraverso l’assegnazione di un tutor.

Uno dei punti di forza di Amici delle Missioni è la capacità di coinvolgere e fare squadra con altri enti. Sempre in Tanzania insieme alla tipografia di Cesena Stilgraf ha realizzato un pozzo profondo 156 metri in grado di fornire oltre 2 mila litri di acqua all’ora. Con la cooperativa Legnaia investe in attività agricole e zootecniche. La collaborazione con GHT onlus invece è incentrata sul servizio gratuito di teleconsulto, mentre quella con l’ospedale Bambino Gesù di Roma ha prodotto la ristrutturazione del reparto pediatrico dell’Ospedale San Gaspare, dove hanno operato le pediatre di Friends with Africa. Le relazioni con la fondazione Meoni hanno portato all’acquisto di una clinica mobile, la costruzione del reparto maternità, lo spazio ludico per bambini e al restauro del Centro per la Natalità di Kitaraka.

Chi conosce bene quanto i missionari abbiano fatto per la popolazione locale è don Francesco Bartoloni, che per 45 anni ha affiancato i confratelli africani e da poche settimane è tornato in Italia. «La Tanzania oggi è una nazione dinamica e in pieno sviluppo, grazie a un lungo periodo di pace e a un’età media della popolazione inferiore ai 30 anni – racconta –. Ci sono scuole in tutti i villaggi e università in molti centri abitati. Il passaggio dai mulini a vento alle pompe elettriche consente la fornitura di acqua ed elettricità. Se all’inizio le attività erano finanziate al 100% dalle donazioni dall’Italia, nel tempo abbiamo investito in politiche di autosostentamento. Gli aiuti sono sempre essenziali, ma vengono destinati alle grandi opere. Ecco perché il calo delle donazioni causato dal covid ci preoccupa: temiamo per la tenuta dell’ospedale. Ho deciso di tornare perché sento che sia arrivato il momento di lasciare più libertà al clero locale. Sia chiaro: un anziano in Tanzania non è mai un peso, bensì una fonte di esperienze e conoscenze, ma è bene non condizionare le giovani generazioni».

In questi giorni l’associazione sta predisponendo nuove raccolte fondi natalizie. Si può aiutare Amici delle Missioni tramite l’acquisto di oggetti solidali, la commissione di bomboniere, il 5 x 1000, diventando volontario o donando quanto si vuole: con tre euro a settimana si possono acquistare dieci confezioni di latte terapeutico, con 50 al mese un bambino indiano potrà imparare a leggere e avere un’istruzione, con 250 l’anno per sei mesi si paga l’assistenza per una donna e suo figlio. Tuttavia il gesto più grande che si può fare è adottare un bambino a distanza. Con solo un euro al giorno un bambino dai 3 ai 7 anni di Itigi riceverà i soldi necessari per la retta scolastica, penne, quaderni, matite, divisa, scarpe, cure mediche, cibo, abbigliamento e quanto la sua famiglia necessità. In cambio si riceveranno una lettera di presentazione e gli aggiornamenti trimestrali, oltre alla consapevolezza di aver portato la gioia nel cuore di chi ha più bisogno.