La scuola e l’esperienza vissuta

Esperienza

Agli adolescenti la scuola non piace, e su questo c’è poco da dire. Infatti l’idea di imparare stando esclusivamente seduti dietro ad un banco non li stimola e, anzi, tendono ad associare questo momento ad un momento di noia. Per me invece, nonostante studiare sui libri possa apparentemente sembrare l’unica modalità per poter apprendere la storia, la filosofia, la letteratura e le altre materie, in realtà non lo è: con il passare degli anni ho capito che è solo l’incipit di un viaggio culturale che poi ci porta a scoprire le cose tramite l’esperienza, altro tassello fondamentale della nostra crescita.

Lo studio che viene fatto nelle scuole infatti ti permette certamente di avere delle basi di conoscenza, ma al tempo stesso non può che essere parziale rispetto a tutto quello che si può imparare, spiego il perché.

Apprendimento… alternativo

Mai come in questo momento, in cui ci troviamo in una pandemia globale e siamo obbligati a rimanere a casa, ho capito quanto non conti solo lo studio effettivo delle cose ma anche l’esperienza che ciascuno di noi fa, visitando posti nuovi, andando nei musei e nelle gallerie d’arte o visitando i luoghi di un tempo: un conto è parlare di Michelangelo, un altro è alzare gli occhi e contemplare la Cappella Sisitina.

Quelle emozioni ti restano dentro per sempre ed è esattamente in quel momento che ricordi e fissi nella mente le nozioni imparate a scuola o, se le avevi distrattamente ascoltati, nasce la curiosità di andare a rileggerle per capire chi e come è stato realizzato un tale capolavoro. Mi è capitato quando sono andata con i miei amici a visitare i Musei Vaticani: un gruppo di adolescenti che si è ritrovato a parlare di bellezza e di arte non perché costretto da un’interrogazione, ma perché stimolato proprio dall’esperienza.

Uno stimolo per la curiosità

Io credo che sia importante trasmettere ai ragazzi questo messaggio e fare in modo che abbiano la curiosità di approfondire i temi trattati a scuola, di riscoprire la storia di un tempo toccandola con mano: io per esempio ho sempre saputo alla perfezione la seconda guerra mondiale, ma solo dopo essere stata a Berlino con la mia famiglia, aver visitato i musei, aver visto il muro e ad avere vissuto quella realtà ho compreso veramente di cosa si trattasse.

Ricordo l’effetto che mi fece vedere quella linea per strada che rappresenta il muro, interrogarmi sul perché di quel simbolo lasciato per non dimenticare; o lo choc dei filmati e delle storie di tutte quelle persone che cercavano di scappare dalla zona est a ovest, le foto delle famiglie divise. Ricordo di essermi specchiata nelle loro storie, di aver pensato “e se fosse successo a me?” e a un tratto la storia non è stata più un freddo susseguirsi di date e avvenimenti ma il racconto di vite vissute.

Vedere e imparare

Emozioni simili le ho vissute visitando la casa di Anna Frank ad Amsterdam: ho comprato il suo libro addirittura nel negozio stesso del museo e l’ho letto durante il viaggio. Nessuno me lo ha imposto, non era un compito per le vacanze ma un mio desiderio. Per non parlare di quando mio papà mi ha portata a New York e ho visitato i luoghi dell’attentato alle Torri Gemelle e il memoriale che hanno costruito: la mia generazione ha sfiorato quell’avvenimento storico, ne ho sempre sentito parlare ma non l’ho vissuto. Lì ho visto e imparato cose che non avrei trovato sui libri, ho compreso molto dei tempi che viviamo.

Ho capito anche la stagione degli attentati in Europa e quando vedevo le città in cui ero stata, da Parigi a Bruxelles, Strasburgo, Berlino, essere colpite dagli attacchi terroristici ero più interessata a seguire i notiziari. Partecipavo. Tutto questo per effetto dell’esperienza, di un qualcosa che nessuno potrà insegnarti se non lo vivi. L’esperienza ti risveglia dal torpore adolescenziale, dal menefreghismo, dal disinteresse per la scuola e quello che succede attorno a te.

Esperienza e attualità

Certo, so di essere molto fortunata ad aver viaggiato tanto, fin da bambina e proprio per questo lo apprezzo e ne faccio tesoro. E’ un privilegio aver visto tanti luoghi dove la storia ti parla e ti rimanda all’attualità. Mentre scrivo mi vengono in mente così tanti ricordi dei miei viaggi, dalla cattedrale di Notre Dame recentemente incendiata e che io ho potuto visitare prima che accadesse, alla Sirenetta di Copenaghen che mi ha avvicinato alla letteratura, all’Ermitage di San Pietroburgo, al museo spaziale di Washington che mi ha catapultato in un futuro prossimo.

Per fortuna però viviamo in Italia, un Paese che offre tuffi nella storia in ogni suo angolo. Ogni volta che sono a Roma mi basta alzare lo sguardo per imparare qualcosa. Basta poco! Infatti credo che in un qualsiasi luogo, se cerchiamo veramente e se siamo interessati, possiamo apprendere un pezzo di storia.