Un progetto per includere i ragazzi down nel mondo del lavoro

disabilità

Dopo la fine della scuola per la maggior parte dei ragazzi con la sindrome di Down si apre un periodo di vero e proprio “buio”, in cui non riescono a trovare collocazione, autonomia e indipendenza. Ma per questi giovani occupazione e integrazione sono fondamentali, e in alcune zone d’Italia, da tempo, negozi e bar hanno iniziato a sperimentare cosa significa lavorare con un impiegato Down.
Il bar Alesine di Ferrara, ad esempio, da poco più di un mese ha assunto il 29enne Andrea, che proprio nei prossimi giorni andrà a ritirare autonomamente la sua prima busta paga. Il giovane, prima di essere inserito all’interno del bar, si era impegnato svariati percorsi formativi che non avevano portato a vere e proprie occasioni di lavoro.

Il proprietario dell’attività, Nello, ha avuto l’idea di inserire Andrea nel proprio staff grazie alla trasmissione di Rai 2 “Hotel 6 stelle”: “Guardando il programma – spiega a Redattore Sociale – sono rimasto colpito dal modo in cui questi ragazzi si applicano nel lavoro, dalla loro diligenza e dalla cura che mettono nello svolgere ogni singola mansione. E così ho pensato: perché non farlo nella vita reale? Ho chiamato subito l’Aipd (Associazione Italiana Persone Down, ndr) e mi sono messo a disposizione, volevo dare anche io un’opportunità di lavoro a uno di questi ragazzi”.

E per Andrea è un vero passo avanti: “Prima era sempre il tutor a dirmi cosa dovevo fare – afferma – adesso invece sono da solo e se sbaglio la responsabilità è mia”. Il clienti fissi sono affezionati e soddisfatti del “barista speciale” e l’obiettivo di Nello, che ha attivato nel bar un tirocinio sperimentale anche per un’altra ragazza down, Serena, è che l’iniziativa venga intrapresa anche dagli altri commercianti della zona: “Se anche gli altri si mettessero a disposizione – ha continuato – per noi sarebbe un grande traguardo”.