Quella riforma fiscale che impoverisce la Colombia

L'effetto combinato del manovra e una gestione della pandemia ritenuta non all'altezza dalla popolazione ha portato a scontri di piazza con 19 morti tra civili e forze dell'ordine

In Colombia da ormai 20 giorni sta divampando una protesta popolare di immani proporzioni a causa di una riforma fiscale inizialmente pianificata dal ministro delle finanze – poi dimessosi – Alberto Carrasquilla.

Aumento della povertà e disoccupazione

La presente manovra finanziaria – dopo la flessione di oltre il 6 % del Pil nel 2020 a causa della pandemia da Covid – 19 e delle contestuali norme di contenimento del contagio – prevedeva un forte aumento delle imposte ed in particolare dell’Iva andando così a colpire larga parte della popolazione già duramente colpita dalla crisi economica che ha provocato un un’incremento del 10% del tasso di povertà ed un notevole aumento della disoccupazione.

Le proteste in piazza

Quanto sopra descritto – unitamente alla gestione della pandemia ritenuta molto lacunosa – ha provocato grandi sommovimenti di piazza da parte della popolazione contro il presidente Ivan Duque che ha portato a duri scontri con la polizia che, allo stato attuale, hanno causato 18 morti tra la popolazione civile e 1 tra le forze dell’ordine.

Rispetto a quanto precedentemente detto è fondamentale ricordare che ad oggi la Colombia risulta essere in uno stato di forte crisi economica e sociale, basti pensare che – secondo le statistiche – oltre il 40% della popolazione versa in uno stato di relativa povertà e solo nell’ultimo anno oltre due milioni e mezzo di persone sono precipitate in uno stato di estrema povertà.

Lavorare per la pace

In ultima istanza, riposato a quanto esemplificato, è fondamentale che le istituzioni internazionali preposte si muovano celermente al fine di riportare la pace in Colombia ed il governo locale agisca in ossequio all’appello alla pace formulato dai leader religiosi colombiani che hanno chiesto con lungimiranza il rifiuto della violenza mettendo al centro l’ascolto reciproco per costruire sinergicamente soluzioni volte a soddisfare le esigenze dei colombiani e respingere così ogni violenza, ciò deve ricordare il fulgido pensiero di Papa Giovanni Paolo II che era solito dire: “La pace non può regnare tra gli uomini se prima non regna nel cuore di ciascuno di loro”.