Cosa dice il VI Rapporto Caritas sulle politiche contro la povertà

I dati del VI Rapporto Caritas sulle politiche contro la povertà evidenziano un incremento dei nuovi poveri, in particolare coppie giovani con figli

generosità

Pochi giorni fa si è svolta a Roma la presentazione del monitoraggio Caritas relativo al VI Rapporto sulle Politiche contro la Povertà con un focus particolare sul Reddito di Cittadinanza dal titolo Lotta alla Povertà: imparare dall’esperienza, migliorare le risposte. Al presente incontro hanno partecipato il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico, il Presidente di Cnoas Gianmario Gazzi ed il Presidente della Commissione Welfare dell’Anci e Assessore al Comune di Perugia Edi Cicchi.

Guardare la realtà con gli occhi dei poveri

Il presente incontro e stato introdotto dal Direttore di Caritas Italiana Don Francesco Soddu, il quale, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti, ha sottolineato che – codesto rapporto – si inserisce nel solco di una tradizione di lavoro che Caritas Italiana ha inaugurato nel 2014, quando venne pubblicato il primo rapporto sulle politiche di contrasto alla povertà in Italia ed, oltre a ciò, egli ha richiamato il discorso di Papa Francesco per la celebrazione del cinquantesimo anniversario della nascita di Caritas Italiana in cui il Pontefice ha esortato a guardare la realtà con gli occhi dei poveri quindi, questo Rapporto, si pone questo obiettivo mediante la precisione dell’analisi e il rigore scientifico, al fine di occuparci sapientemente dei poveri.

I dati relativi al Reddito di Cittadinanza

In particolare, il presente studio, hai evidenziato che più della metà delle persone in condizioni di povertà, pari al 56% del totale, non usufruisce del Reddito di Cittadinanza, il quale viene invece percepito dal 44% dei nuclei familiari in condizioni di povertà all’interno del quale vi sono persone inoccupate che di conseguenza non percepiscono sussidi di disoccupazione o qualsiasi altra forma di sostegno al reddito. In seconda istanza, il presente monitoraggio, ha evidenziato che sono rimasti esclusi da questa misura di sostegno i cosiddetti nuovi poveri a causa della pandemia in atto, ossia le coppie giovani con figli, che manifestano criticità anche nei correlati percorsi di inclusione lavorativa previsti dalla normativa vigente. Oltre a quanto precedentemente esemplificato, Caritas Italiana ha posto l’accento sulle possibili rimodulazioni ed i contestuali consigli pratici per rimodulare ed ottimizzare il Reddito di Cittadinanza, per il quale, in tale sede, si è proposta una Agenda per il riordino. Allo stato attuale, i beneficiari di questa misura introdotta nel 2019 al fine di contrastare la povertà, risultano essere 3,7 milioni di persone di cui 1 e 350 mila ragazzi e 450 mila persone con disabilità; mentre invece, per il sostegno di questa misura nell’anno 2020, sono stati stanziati oltre 8 milioni di euro che hanno dato sostegno alle fasce di reddito molto basse ma, con l’avvento della pandemia, hanno portato all’esclusione dei nuclei familiari giovani con figli precedentemente menzionati, i quali percepiscono un reddito molto esiguo e quindi insufficiente.

Urge un’azione celere

In conclusione, alla luce di quanto precedentemente detto, è fondamentale che le istituzioni preposte agiscano con celerità al fine di garantire un sostegno sociale ed economico alle persone bisognose attualmente escluse dalle vigenti misure di contrato alla povertà in ossequio al fulgido pensiero di Nelson Mandela che era solito ripetere: “Sconfiggere la povertà non è un atto di carità, è un atto di giustizia.