Perdono di Assisi: il dono di Dio che spezza le catene dell’odio

“Il perdono, dono di Dio, aiuta a guarire le relazioni, spesso ferite, e a rompere le catene dell’odio e della vendetta, un tema che è sempre attuale in ogni società”. Sono le parole, rilasciate a In Terris, da fra Emanuele Gelmi, uno dei frati francescani che si occupano del servizio della comunicazione ad Assisi. E proprio Assisi, da sabato 1 agosto a lunedì 3 agosto sarà il centro della vita spirituale per milioni di fedeli. L’occasione è quella, annuale, della Solennità del Perdono che si svolge nel Santuario della Porziuncola. Lo stesso luogo dove san Francesco chiese al Signore il paradiso per tutti.

Le fonti storiche

Le fonti narrano che una notte dell’anno 1216, san Francesco è immerso nella preghiera presso la Porziuncola, quando improvvisamente dilaga nella chiesina una vivissima luce ed egli vede sopra l’altare il Cristo e la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Essi gli chiedono allora che cosa desideri per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco è immediata: “Ti prego che tutti coloro che, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, ottengano ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe”.

La risposta al Poverello

“Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande – gli dice il Signore -, ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza”. Francesco si presenta subito al pontefice Onorio III che lo ascolta con attenzione e dà la sua approvazione. Alla domanda: “Francesco, per quanti anni vuoi questa indulgenza?”, il santo risponde: “Padre Santo, non domando anni, ma anime”. E felice, il 2 agosto 1216, insieme ai Vescovi dell’Umbria, annuncia al popolo convenuto alla Porziuncola: “Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!”.

Fra Emanuele Gelmi

Sono passati 804 anni dalla richiesta a Dio di san Francesco. I tempi sono ovviamente cambiati. Questo 2020, inoltre, è segnato da un evento nuovo e imprevedibile, la pandemia di coronavirus, che ha causato decine di migliaia di vittime, disagi sociali e povertà diffusa. Ha dunque ancora senso parlare di indulgenza plenaria? La giornalista Milena Castigli lo ha chiesto a fra Emanuele Gelmi. Giovanissimo, fra Emanuele ha scoperto la sua vocazione quasi per caso durante un ritiro spirituale ad Assisi. Non pensava che quella sarebbe un giorno diventata la sua casa e i poveri la sua missione.

Fra Emanuele Gelmi e Papa Francesco

Casa Papa Francesco

Oggi, oltre ad essere uno dei frati che si occupano del servizio della comunicazione del Convento di Assisi, vive concretamente la sua quotidianità al servizio dei bisognosi nella Casa Papa Francesco, una struttura visitata anche dal Santo Padre – a cui è stata dedicata – che dal 2014 si occupa di accogliere senza fissa dimora, persone disagiate e poveri che vivono o arrivano ad Assisi, cuore spirituale dell’Umbria, per trovare ristoro e aiuto. Il centro ha una mensa dei poveri e accoglie ogni giorno circa 30 persone fornendo loro la possibilità di mangiare a pranzo e a cena. Inoltre, ha la disponibilità di circa 20 posti letto per persone senza fissa dimora che possono fermarsi qualche giorno a dormire. Una carità, insomma, sulle orme del poverello d’Assisi, che non dissociava mai “contemplazione” e “azione”.

Qui il video che parla delle opere della Casa Papa Francesco

L’intervista a fra Emanuele Gelmi

Fra Emanuele, che cos’é l’indulgenza?
“Nel 1216 Francesco d’Assisi, in visione in Porziuncola, chiese a Gesù e a Maria che le persone che avessero pregato in quella piccola chiesa con il cuore aperto e pronto, cioè in grazia di Dio, potessero rivivere l’esperienza di misericordia e di perdono che lui stava vivendo. Ecco cos’è l’Indulgenza: la condivisione di un’esperienza di amore vissuta da qualcuno prima di noi e che ci è stata consegnata attraverso un luogo speciale ricco di preghiera e di fede”.

Perché ha ancora senso parlare di indulgenza plenaria in una società secolarizzata come la nostra?
“Parlare di Indulgenza significa parlare di perdono che richiama la qualità delle relazioni che abbiamo con noi stessi, con Dio e con le persone. Il perdono, dono di Dio, aiuta a guarire queste relazioni, spesso ferite, e a rompere le catene dell’odio e della vendetta, un tema che è sempre attuale in ogni società. Da soli ci rendiamo conto che non siamo capaci di perdonarci e di perdonare, ecco perché la Chiesa in molti modi e nel nostro caso, attraverso l’esperienza di san Francesco, ci consegna una grande opportunità: vivere un’esperienza di amore che può trasformare il nostro cuore e fare bene a noi e agli altri”.

Le iniziative per i poveri

Fra Gelmi, quali sono state le iniziative di Ofm Assisi per i bisognosi (poveri, malati, anziani ecc.) durante il coronavirus e in questa fase 2?
“La nostra realtà di frati minori è ben radicata nel territorio umbro grazie ai tanti santuari francescani, alle parrocchie, alle cappellanie delle carceri e degli ospedali dove prestiamo servizio, e alla collaborazione con le Caritas locali. Le esigenze che abbiamo potuto riscontrare sono state quindi numerose e di vario tipo. Tra tutte, si è vista la fatica di numerose famiglie che si sono ritrovate senza il lavoro, spesso saltuario, che le sosteneva. Sia le parrocchie sia le realtà Caritas, con cui collaboriamo, hanno rilevato una grande richiesta di generi di prima necessità che è stata affrontata, per esempio, grazie all’intervento ‘dell’Emporio della Solidarietà Caritas’ di Assisi e alla vicina mensa di ‘Casa Papa Francesco’ e al lavoro prezioso dei vari centri d’ascolto parrocchiali.

Contro la solutudine

“I nostri cappellani nelle carceri e negli ospedali – prosegue fra Gelmi – non hanno mai interrotto il loro servizio restando vicini, per quanto possibile, alle persone che si sono ritrovate ancora più sole vista l’impossibilità di avere visite di parenti o amici. Ogni fraternità inoltre ha cercato di restare vicino ai fedeli, in particolare alle persone sole e anziane, attraverso i canali web/social, trasmettendo celebrazioni o catechesi, o anche contattandoli telefonicamente per far sentire la loro vicinanza. Si è cercato e si cerca, insomma, di restare vicino alle persone sfruttando al meglio e al massimo e con creatività le possibilità che ci vengono date dalle indicazioni ministeriali e della Cei“.

Oltre all’emergenza sanitaria ed economica, esiste a suo dire anche un’emergenza spirituale?
“In ogni tempo si sono vissute crisi di tanti tipi e anche il nostro secolo non ne è immune, questo dato di fatto è ora sotto gli occhi di tutti ancora di più a causa dell’emergenza globale generata dal Covid-19. Le crisi sanitaria, economica, sociale sono inevitabilmente tra loro legate perché esprimono le varie modalità di esistenza dell’uomo. Essendo tuttavia l’uomo un essere chiaramente spirituale, che guarda cioè verso l’Alto, anche quest’aspetto viene toccato dalle difficoltà vissute negli altri ambiti e viceversa. In questa visione integrale dell’uomo non si può affrontare una crisi senza farsi carico anche delle altre, ecco quindi ben evidenti le difficoltà nel superare di volta in volta i vari ostacoli che si parano sul nostro cammino. Pare un’impresa titanica!”.

Quale soluzione?

“Non ci sono facili soluzioni alle crisi, ma credo che il primo passo sia riconoscerle e parlarne. Solo dopo, insieme, si può iniziare a capire come gestirle e proporre soluzioni. Serve tempo e pazienza, soprattutto se si parla di ‘crescita spirituale’, che poi vuol dire crescere nel rapporto con se stessi, con gli altri e con Dio. Forse ripartire dalla gradualità nell’affrontare le varie questioni potrebbe essere di giovamento a tutti per imparare dal passato senza rimpiangerlo, vivendo bene il presente che ci è dato e per costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni che verranno”.

Perdono di Assisi: ecco come vivere l’indulgenza

La Porziuncola è una “porta sempre aperta” per tutti quelli – pellegrini e gente del luogo – che vogliono attingere alla grazia di Dio attraverso l’esperienza della Riconciliazione. Il Perdono d’Assisi è un’indulgenza plenaria che, nella Chiesa cattolica, può essere ottenuta dai propri fedeli dal mezzogiorno del 1 Agosto alla mezzanotte del 2 Agosto di ogni anno.

Triduo di preparazione al Perdono di Assisi

Oggi, 29 luglio, alle ore 19 inizierà il Triduo in preparazione al Perdono: saranno le meditazioni di S.E. Mons. Vittorio Viola, Vescovo di Tortona, ad introdurre i pellegrini alla celebrazione della misericordia lucrata da san Francesco nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli.

Sabato 1 agosto

Sabato 1 agosto sarà il giorno dell’apertura della Solennità del Perdono. Alle ore 11, come di consueto, P. Michael Perry, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, presiederà la Solenne Celebrazione Eucaristica che terminerà con la Processione di “Apertura del Perdono”: cosiddetta perché da quel momento, cioè dalle ore 12 del 1° agosto, fino alle ore 24 del 2 agosto l’Indulgenza plenaria concessa alla Porziuncola quotidianamente si estende a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo e anche a tutte le chiese francescane.

Alle ore 19, i Primi Vespri saranno presieduti da S. E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Seguirà l’offerta dell’incenso da parte del Sindaco di Assisi, Stefania Proietti.

La tradizionale Veglia di preghiera serale alle 21.30 sarà guidata da p. Matteo Siro, Ministro provinciale della nuova Provincia dell’“Immacolata Concezione” dei Frati Minori Cappuccini, che unisce Abruzzo, Lazio e Umbria.

Domenica 2 agosto

Domenica 2 agosto sarà possibile partecipare alle numerose Celebrazioni Eucaristiche (ore 6-8-10-11.30-16.30-18) previste. S.E. Mons. Vittorio Viola presiederà la solenne celebrazione delle ore 11.30. Il neoeletto Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, presiederà alle ore 19 i Secondi Vespri della Solennità del Perdono.

Durante i due giorni sarà possibile, per i pellegrini – compatibilmente con le norme anti Covid previste dalle disposizioni ministeriali – di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione.

Giovani e web

Per i giovani, un itinerario sul web è stato pensato per far vivere l’esperienza del Perdono di Assisi anche a chi non fisicamente presente in Assisi. L’1 agosto alle 17.00, sui Canali social “Frati Assisi”, catechesi penitenziale per preparare l’esperienza della confessione sacramentale. Giorno 2 agosto, alle ore 20.30, in Porziuncola, Veglia di preghiera. giorno 3 agosto, alle 11.30, Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Rodolfo Cetoloni. Sarà possibile seguire tutti i principali eventi in diretta mediante la WebTV della Porziuncola, dalla App gratuita “Frati Assisi” e dai Canali social “Frati Assisi” Facebook e Youtube. Infine, il programma completo è visibile qui.