Come le Nazioni Unite hanno adottato il “Modello Falcone”

La Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro il Crimine Organizzato Transnazionale tenutasi a Vienna dal 12 al 16 ottobre scorso ha segnato un notevole passo avanti per quanto concerne il contrasto globale ad ogni forma di criminalità organizzata.

In particolare – la presente conferenza – ha assunto una notevole valenza simbolica in quanto, la stessa, ha avuto luogo in concomitanza con il ventesimo anniversario dall’approvazione della Convenzione di Palermo, unico strumento normativo ed investigativo di portata globale varato nel dicembre del 2000 ed avente come obiettivo la lotta contro ogni forma di crimine organizzato corredato ad un’azione preventiva nei confronti dello stesso in ossequio alle fulgide intuizioni investigative di Giovanni Falcone che – per primo – aveva compreso l’importanza di una collaborazione globale tra organi investigativi e giudiziari nell’ottica di una maggiore efficacia nella lotta al fenomeno mafioso.

In seconda istanza – nel solco dell’incommensurabile lavoro svolto dal giudice Falcone – l’Italia nel corso di questa conferenza ha presentato due distinte risoluzioni adottate dai 190 Stati presenti. La prima concerne il contrasto delle attività economiche illecite poste in essere dalla criminalità organizzata il quale verrà attuato attraverso la cooperazione internazionale delle forze di polizia che, con l’utilizzo di nuove tecniche investigative, seguiranno i flussi di denaro di queste attività illecite. Oltre a ciò verrà incentivata l’assegnazione dei beni confiscati alla criminalità a realtà che ne incentiveranno lo sviluppo sociale, ciò permetterà di coniugare repressione e sviluppo sociale ed economico.

Successivamente – la seconda risoluzione presentata dall’Italia ed adottata all’unanimità – ha varato un protocollo di verifica sull’attuazione delle forme di collaborazione investigativa necessaria in merito alle tre maggiori forme di sfruttamento e racket della criminalità organizzata: il traffico di armi da fuoco, la tratta degli esseri umani ed il traffico di migranti.

Infine, alla luce di quanto precedentemente esemplificato, è fondamentale che ogni Paese del mondo incentivi una collaborazione sinergica sul piano investigativo, repressivo e sociale affinché ogni forma di criminalità organizzata possa essere debellata in maniera definitiva e lasciare spazio alla legalità che dovrà permeare ogni aspetto della società rendendo quotidianamente onore al lavoro di Giovanni Falcone che era solito dire: “La via decisiva per combattere la criminalità organizzata presuppone una collaborazione internazionale energica ed efficace e richiede la predisposizione di una legislazione internazionale adeguata”.