Madre natura e cattivi figli: ancora disastri ambientali nel mondo

La nave cargo Mv Wakashio di proprietà della compagnia giapponese Nagashiki Shipping ma battente bandiera panamense lo scorso 25 luglio si è incagliata nei pressi della barriera corallina di Ponte d’Esny, uno dei luoghi più incantevoli della Repubblica di Mauritius immersa nell’oceano Indiano.

La sopracitata imbarcazione trasportava 200 tonnellate di gasolio e 3800 tonnellate di petrolio pesante i quali, dopo un’ulteriore danneggiamento dello scafo verificatosi due giorni fa, sono fuoriusciti dalla stessa riversandosi in mare e causando un ingente danno all’ecosistema marino e conseguentemente alla fiorente industria turistica della piccola repubblica perla dell’Oceano Indiano.

Tanto premesso, è fondamentale ricordare che, i cittadini di Mauritius, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale da parte delle istituzioni preposte, si stanno prodigando in ogni modo al fine di limitare le conseguenze nefaste di questo disastro ecologico, a titolo esemplificativo basti pensare che gli stessi accorrono da tutto il paese sul luogo del disastro per coadiuvare gli operatori delle squadre di salvataggio e contribuire alla costruzione di barriere artigianali per assorbire le fuoriuscite di petrolio.

Alla luce di questo pericoloso avvenimento è fondamentale che ognuno di noi – ma anche e soprattutto le classi dirigenti dei paesi maggiormente sviluppati dal punto di vista economico – contribuiscano fattivamente e rapidamente alla limitazione delle conseguenze negative di questo disastro, ed oltre a ciò, è importante che da adesso in poi la salvaguardia dell’ambiente venga messa al primo posto nelle agende di sviluppo economico e sociale di tutti i governanti con l’obiettivo di dare vita alla cosiddetta svolta green che ci permetterà di accantonare gradualmente i combustibili fossili dannosi per l’ambiente.

In ultima istanza è fondamentale propendere ogni sforzo affinché tragedie ambientali come questa non si ripetano, per questo, nel quinto anniversario dell’enclica sull’ambiente dal titolo Laudato Si promulgata da papa Francesco nel 2015 ed avvenuto lo scorso 25 maggio, dobbiamo ricordare che il concetto di ecologia integrale, il quale sancisce un approccio verso la natura che non prescinda mai dall’aspetto culturale e sociale ma anche e soprattutto umano, questa lungimirante visione dovrà connotare ogni futura azione in ambito di sviluppo economico al fine di salvaguardare l’integrità dell’ecosistema e scongiurare definitivamente il ripetersi di questi eventi oltremodo nefasti.