#Mollaloscivolo per una città più accessibile

Prima il desiderio e il sogno di una città accessibile a tutti, poi l'impegno in prima persona affinché il nostro territorio sia più accogliente oltre ogni barriera architettonica e forma di inciviltà

Il tema della disabilità non deve essere visto ristretto ad un gruppo di persone. Non sono solo i disabili a vivere determinate emergenze, bisogna ricordarsi sempre che le situazioni nel corso della vita mutano e chiunque deve vivere in una vittà accessibile senza trovare impedimenti”. Sono le parole di Andrea Mucci che con emozione ha raccontato ad in Interris.it il suo impegno civico per rendere più accessibili le città ai disabili.

“Sono uno studente di scienze umanistiche per la comunicazione, mi sono laureato a luglio all’università di Firenze e dal 2016 ho creato la campagna #mollaloscivolo rivolto ad amministrazioni e cittadini per sensibilizzare i miei concittadini sull’importanza dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Il progetto è rivolto da una parte alle amministrazioni di tutta Italia, Firenze e non solo perché abbattano le barriere fisiche presenti nelle nostre città e non ne creino di nuove in fase di progettazione di nuovi spazi e nuove i frastrutture. Dall’altro si rivolge ai cittadini perché non creino nuove barriere in particolare ostruendo quei varchi e quegli scivoli in particolar modo già presenti vicino le strisce pedonali”.

Quanto hai capito che era giunto il momento di fare qualcosa per il territorio?
“il mio impegno specifico sui temi della disabilità e dell’accessibilità è iniziato nel 2012 quando ancora frequentavo la scuola secondaria di primo grando proprio. É nato per l’ esigenza di volermi muovere lungo le strade di Fiorenze senza trovare intoppi o impedimenti dati dalle numerosissime barriere. Tutto iniziò un pomeriggio quando io provai a muovermi in centro città e da lì cominciai a muovermi segnalando la presenza di ostacoli fisici. Inizialmente lo feci con una lettere al sindaco della città poi ho creato il blog mollaloscivolo.com e da lì la sensibilizzazione sociale. Ad oggi sono in contatto con numero di fondazioni e associazioni che portano la stessa battaglia in altre città. Spero che con il mio impegno e questa consapevolezza si riesca sempre più ad allargare un movimento di opinione per una maggiore consapevolezza sull’abbattimento di queste barriere”.

C’è bisogno di maggiore impegno civico?
“L’Italia pure in presenza di tante leggi deve ancora fare molto lavoro sul tema dell’abattimento delle barriere architettoniche. Il tema e il caposaldo dell’azione civile dovrebbe essere il rispetto degli altri. C’è chi per ignoranza o comunque per non consapevolezza del disagio che sta creando o che può creare, piazza la macchina in sosta selvaggia. Magari davanti uno scivolo, limitando la sicurezza di chi deve attraversare. C’è frustrazione quando non si trova uno scivolo libero. C’è bisogno di impegno per far si che ciò non accada, in particolare del governo”.

Come sensibilizzare le persone?
“Bisogna capire che l’accessibilità quando viene creata è un successo per tutti. Mamme con bambini, persone anziane, persone che si muovono con ausili, con passeggini e quant’altro. Quanti ce ne sono? Le stesse mamme con le carrozzine dei bambini trovano difficoltà laddove è presente uno scivolo ma viene ostruito da un auto”.