Climate change, i “fattori critici” sono la mobilità green e la finanza etica

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Sos mobilità. In Italia 60 automobili ogni 100 abitanti. A Roma 70 ogni 100. Secondo gli analisti di Ener2Crowd.com, “la mobilità green e la finanza etica sono i fattori critici contro il climate change“. Giorgio Mottironi è direttore dei servizi (cso) e co-fondatore di Ener2Crowd.com e del GreenVestingForum. E’ lui a indicare gli ambiti nei quali le scelte sono ritenute dai cittadini più efficaci. Per invertire la rotta del cambiamento climatico. In un sondaggio commissionato all’International Center for Social Research (ICSR). E cioè “mezzi pubblici e sharing mobility scelti troppo poco». Su 4 mila intervistati, il margine di errore relativo ai risultati del sondaggio è pari al 2,04%. Cinque gli ambiti considerati nel sondaggio. Ossia raccolta differenziata. Alimentazione. Mobilità. Energia. Finanza. In quale ambito le scelte dei cittadini sarebbero più efficaci per invertire la rotta del cambiamento climatico? Ecco la scala. Al primo posto la “raccolta differenziata” (27,33%). Seguita da “energia” (21,68%). E “mobilità” (19,23%). Chiudono la graduatoria “finanza” (16,63%) ed “alimentazione” (15,15%).mobilità

Mobilità e finanza green

Con campionamento stratificato per quote di genere per le seguenti fasce di età. Maggiorenni under-27 (nativi digitali). 27-40 anni (millennial). 41-56 anni (X generation). 57-75 anni (baby boomer). La percentuale di chi pensa si possa salvare il pianeta con la finanza green è alta. Soprattutto tra le donne baby boomer (25,80%). I millennial uomini (20,80%). E le donne under-27 (19,40%). La percentuale crolla invece drasticamente per gli uomini della X-generation (8%). Ed è ancora minore per i baby boomer di sesso maschile (5,40%). Ciò emerge dal “Ener2Crowd Coscienza Verde 2022“. Il sondaggio commissionato da Ener2Crowd.com. La prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico. Realizzato dall’International Center for Social Research (ICSR).mobilità

Punti deboli

Noi italiani siamo molto attenti alla gestione dei rifiuti. Mentre i nostri punti più deboli (insieme alla finanza) rimangono l’alimentazione, la finanza e la mobilità. La ricerca è stata commissionata da Ener2Crowd. Ed è stata realizzata dall’International Center for Social Research. Su un campione di 2 mila uomini e 2 mila donne residenti in Italia. Di età compresa tra i 18 ed i 75 anni. Ne emergono gli ambiti nei quali le scelte sono ritenute dai cittadini più efficaci. Per invertire la rotta del cambiamento climatico. E che seguono una precisa scala. E ciò più in generale. Senza fare distinzioni di sesso o di fasce d’età. Ebbene al primo posto c’è la “raccolta differenziata” (27,33%). Mentre seguono sul podio l’”energia” (21,68%) e la “mobilità” (19,23%). Invece la “finanza” (16,63%) e l’”alimentazione” (15,15%) si collocano agli ultimi posti della classifica. mobilità

Settori

“Quello della mobilità è un settore particolarmente critico per l’Italia. Nel nostro Paese abbiamo ben 60 automobili ogni 100 abitanti. A Roma 70 ogni 100. Mentre i mezzi pubblici e la sharing mobility vengono scelti ancora troppo poco” puntualizza Giorgio Mottironi. Cso e co-fondatore di Ener2Crowd.com. Chief analyst del GreenVestingForum.it. Per non parlare dell’ambito della finanza. Che da sola, con scelte etiche, sarebbe in grado di risolvere tutti i problemi. Legati all’ambiente ed al riscaldamento globale. I capitali di risparmio in Italia ammontano ad oltre 4 mila miliardi di euro. Di cui 1.500 miliardi di ricchezza liquida.mobilità

Sostenibilità ambientale

E se anche solo la parte liquida (70 mila euro pro-capite) venisse investita nella sostenibilità ambientale ed energetica? Saremmo in grado di ridurre del 160% le emissioni prodotte dal nostro Paese. Andando quindi a compensare virtualmente anche quelle di altri Paesi. Pur essendo questo un puro esercizio teorico. E se, più realisticamente, ci accontentassimo di investire nella Green Economy un 2% della nostra ricchezza (14 mila euro pro-capite)? Allora le emissioni di anidride carbonica (C02) scenderebbero a 2,7 tonnellate pro capite. Contro le attuali 5,6 tonnellate. Raggiungendo in un solo anno gli obiettivi globali di emissioni pro capite al 2050.mobilità

Riduzione delle emissioni

Basti pensare ai progetti sostenibili di Ener2Crowd.com. Attraverso i quali è possibile arrivare ad una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di ben 2 milioni di tonnellate all’anno. Pari allo 0,48% del totale delle emissioni “consumate” sul suolo del nostro Paese. E allo 0,60% di quelle prodotte. Con un contributo di appena 100 euro pro capite. In relazione alla sola fascia della popolazione che percepisce un reddito. Da lavoro, capitale o pensione. Pari a circa 40,6 milioni di persone. “Certo va benissimo anche riciclare correttamente. Separando bene i rifiuti. E buttandoli come e dove previsto. Ma vi è l’erronea convinzione che basti questo per essere a posto con la coscienza”, sottolinea Niccolò Sovico. Amministratore delegato. Ideatore. E co-fondatore di Ener2Crowd.com. La “coscienza green” è un’altra cosa. Secondo gli esperti quello dei rifiuti è un problema minore. Rispetto ad altri che invece continuiamo a sottovalutare. Come appunto l’alimentazione, la finanza e la mobilità.mobilità