Le “mamme coraggio” italiane, ultime in Europa per servizi e sussidi

In Parlamento sono sei le proposte di legge per la tutela del nascituro la cui miglior salvaguardia è il sostegno alle mamme coraggio che decidono di mettere al mondo una nuova vita. Ecco perché è ormai drammaticamente evidente che fare figli è diventato un lusso. L'iniziativa della Comunità Papa Giovanni XXIII

mamme

Mamme coraggio” in pandemia: quelle italiane sono le meno tutelate in Europa. Quest’anno la festa della mamma ha un sapore particolare. Negli ultimi dodici mesi hanno perso il lavoro 96 mila madri lavoratrici (dati “Save the children”). Ad accrescere la sensazione di amarezza sono i dati che vedono l’Italia agli ultimi posti in Europa per servizi. Sussidi alla maternità. Posti all’asilo nido. Agevolazioni fiscali per i genitori.

Mamme non tutelate

La pandemia riversa sulla società i suoi veleni economici più corrosivi. E ora l’immagine delle culle vuote è quella che rappresenta più efficacemente l'”inverno demografico” italiano. In Parlamento sono sei le proposte di legge per la tutela del nascituro. La cui miglior salvaguardia è proprio il sostegno alle “mamme coraggio” che decidono di mettere al mondo una nuova vita. Nonostante tutte le difficoltà. E’ ormai drammaticamente evidente, infatti, che fare figli è diventato un lusso.mamme

Impegno

L’associazione Comunità Papa Giovanni XXIII prosegue l’impegno intrapreso nel 2000 da don Oreste Benzi. Da cui è nata una rete costituita attualmente da più di 30 realtà. “Manca oggi da parte della società civile una adeguata presa di coscienza. Manca una sensibilizzazione a favore della natalità. Della genitorialità. Della vita non nata o appena nata“, afferma  Giovanni Paolo Ramonda. Aggiunge il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII: “L’Italia, come purtroppo è noto, è un paese in pauroso declino demografico. Il tasso di natalità è il più basso d’Europa. Mentre l’età in cui le donne mettono al mondo il primo figlio è la più alta”.mamme

Sos denatalità

“Gli effetti della denatalità sono stati studiati e sono noti- sottolinea Ramonda-. Non riguardano soltanto la crisi del sistema pensionistico o sanitario. Ma anche altri ambiti. Altrettanto densi di conseguenze. Come la capacità di innovare. Di imprendere. Di aprirsi al futuro. La denatalità è un fenomeno che ha molte cause. E va affrontato da più angolazioni. Non basta un ottimo welfare a sostegno della famiglia e della maternità. Come dimostra il caso della Francia. Né basta l’alto livello di benessere e di occupazione. Come dimostra la Germania“.mamme

Dono

“La scelta di aprirsi alla generazione e all’accoglienza di nuove vite è un valore prezioso per tutti- puntualizza Ramonda-. La maternità e la paternità specie se generosa è un bene sociale. Che arricchisce il mondo di nuove risorse e nuove energie. E quindi va adeguatamente valorizzata. Contemporaneamente occorre passare a riguardo della vita nascente dall’indifferenza all’attenzione. Alla solidarietà. E all’accoglienza“. Infatti, precisa il responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII, “ognuno di questi piccoli è un dono. Ed un prodigio. Ha un valore incredibile. Ha una missione unica da svolgere nel mondo. Vogliamo far emergere le straordinarie meraviglie presenti in queste minuscole vite“.

Diritto

Sostiene Ramonda: “Riteniamo che ogni bambino abbia diritto di essere rispettato. Ed accolto nella nostra società. Che ogni mamma ed ogni papà abbia diritto di essere sostenuto dalle istituzioni. E da tutta la collettività. E che vadano forniti gli aiuti necessari. Per garantire ad ogni mamma la possibilità di una gravidanza serena“. Per promuovere tutto questo occorrono più azioni congiunte. “Da qui nasce la proposta dell’istituzione di una giornata- osserva Ramonda-. Un primo segnale di attenzione per riportare questi temi al centro del dibattito. Consentendo iniziative molteplici per sensibilizzare l’opinione pubblica. Le istituzioni. I legislatori. Le imprese. Le famiglie. I giovani“.

Mamme senza asili

In Italia i servizi educativi per la prima infanzia sono pochi e costosi. Scarseggiano gli asili nido. I nidi domiciliari. I centri genitori-figli. Gli spazi gioco. Una lacuna che ha effetti molto gravi sulle famiglie e sull’infanzia. Questi servizi, infatti, rappresentano un’opportunità educativa fondamentale. Per i bambini nei primi anni di vita. Questi centri, secondo il report della fondazione Openpolis, offrono un ambiente stimolante. Dove relazionarsi con i coetanei. Attraverso giochi e attività. Ciò da un lato contribuisce a sviluppare la creatività e la personalità. Dall’altro riduce le disuguaglianze legate al contesto sociale. Economico. E culturale di origine. Inoltre si tratta la carenza di asili nido penalizza le madri lavoratrice. Costringendole spesso a scegliere tra il lavoro e la cura della prole.