Il frutto del lavoro interiore e dell’attenzione ai poveri: il Villaggio del Magnificat

Dall’esperienza dell’Apg23 sono nati dei “villaggi”, ognuno con caratteristiche peculiari, ma accomunati dall’essere una comunità allargata

Vivere in pienezza la condivisione con gli ultimi, aprirsi o ampliarsi all’accoglienza: è questo il sentimento con cui otto membri della Comunità Papa Giovanni XXIII (due famiglie aperte all’accoglienza, quattro single di cui uno in periodo di verifica per la consacrazione) hanno deciso di lasciare le loro case e andare a vivere insieme nel Villaggio del Magnificat.

Villa Tasca

Situata sulla strada che va da Modica a Pozzallo, in Sicilia, Villa Tasca “risponde in modo singolare all’idea di Villaggio che il Signore ha messo nei nostri cuori”, si legge sul sito del Villaggio del Magnificat. L’edificio, che si configura come un palazzo urbano patrizio, si eleva su due piani, con ampi spazi comuni per la vita dei residenti, ai quali si aggiungono circa 20 posti letto per le accoglienze temporanee di gruppi parrocchiali di tutta la diocesi e di associazioni del territorio o per famiglie con emergenze abitative.

Il cuore del Villaggio

Il cuore del Villaggio del Magnificat è la cappellina con il Santissimo, attorno alla quale si snoda la vita di condivisione con i poveri, seguendo il carisma dell’Apg23, fondata dal Servo di Dio don Oreste Benzi: condividere la vita degli ultimi, condurre una vita da poveri, fare spazio alla preghiera e alla contemplazione, lasciarsi guidare nell’obbedienza, vivere la fraternità.

L’intervista

Per capire meglio qual è l’obiettivo del Villaggio del Magnificat, Interris.it ha intervistato Edoardo Barbarossa, membro della Comunità Papa Giovanni XXIII, che con la sua famiglia ha scelto di vivere in comunione con altri fratelli all’interno di Villa Tasca.

Come nasce il villaggio del Magnificat?

“Il Progetto nasce all’interno del cammino della Comunità Papa Giovanni XXIII ed è frutto di un lungo percorso interiore vocazionale e di un’attenzione ai bisogni dei poveri, a partire dai fratelli più fragili della Comunità. Il Signore ha messo nel cuore di 8 membri della Comunità un’urgenza particolare: rispondere al grido dei poveri con una modalità nuova, con una proposta integrata di ambiti diversi di condivisione vissuti nello stesso luogo all’interno di una vocazione rinnovata costantemente dalla vita fraterna e dalla preghiera comune tra i fratelli. Ci ha interpellato, in maniera particolare, il fatto che in Sicilia, e non solo, sono presenti molti fratelli in età avanzata e con figli che hanno particolari fragilità, per i quali da diversi anni siamo sostegno concreto e con i quali spesso si è affrontato il tema del ‘dopo di noi’ pensando a realtà nuove di accoglienza dove alcuni figli possono iniziare a vivere, anche insieme ai genitori, prima della loro assenza. Don Oreste ci ha lasciato fra i suoi scritti un testamento spirituale fondamentale per noi: ‘In ogni tempo lo Spirito suscita nella Chiesa per il mondo ‘mondi vitali nuovi’ dove Dio è presente per condurre la storia e la sua Chiesa. …Penso un giorno 100 ettari di terreno e poi tante cascine (non per fermarsi là) dove ci sono vergini, celibi, casa di preghiera, sposati …fondando quello che il Signore chiama noi a fondare: le Comunità basate su famiglia, vergini e celibi, vivendo insieme. Sembra strano ma io non vedo l’ora che avvenga perché proprio quella vicinanza diventa sacramento di Dio (Don Oreste aprile ’91)’. E nella la relazione conclusiva alla tre-giorni del 2007 su vita da poveri don Oreste alla domanda: cosa sarà di noi quando saremo vecchi? Risponde: Bisogna sviluppare fin da ora i villaggi della gioia”.

Chi vive in questo villaggio?

“Nel 2014 il sogno del Villaggio del Magnificat si è concretizzato, grazie alla disponibilità della Parrocchia di San Pietro in Modica (RG), il cui parroco di allora (ed oggi Arcivescovo di Palermo) Corrado Lorefice ha messo a disposizione Villa Tasca, una grande struttura che si trova sulla strada Modica-Pozzallo in una posizione strategica in quanto baricentrica rispetto ai comuni di Modica, Ispica e Pozzallo (5-6 km) e vicina al comune di Scicli (12 km). Per come è configurata, sia per gli spazi interni, sia per gli spazi esterni risponde in modo singolare all’idea di Villaggio che il Signore ha messo nei nostri cuori. Si estende su un’area di circa 15.000 mq. circondata da alte mura, si presenta su due livelli: piano rialzato o piano terra e I piano. Nel piano terra che si estende per circa 500 mq. si trova una grande cucina di circa 50 mq, un grande salone di circa 100 mq, un refettorio di circa 60 mq e 3 unità abitative con relativi servizi, camere da letto e cucina-soggiorno. Una della unità abitative è stata adibita a struttura di pronta accoglienza, le altre due sono destinate a nuclei familiari che ne avranno bisogno. Al piano terra anche la cappellina. Sopra il grande salone c’è un soppalco adibito a biblioteca e ludoteca. Il I piano si estende su due livelli, una parte come piano ammezzato, con 2 unità abitative con relativi servizi. Sulla base degli standard abitativi, la struttura consente di realizzare circa 25-30 posti letto nella parte riservata alle accoglienze stabili oltre ad ampi spazi comuni e circa 20 posti letto per le accoglienze temporanee di gruppi parrocchiali di tutta la diocesi e di associazioni del territorio o per famiglie con emergenze abitative. Il tutto in un totale di circa 300 mq. Al secondo piano 2 grandi unità abitative per l’accoglienza, secondo la formula delle Case famiglia della Comunità. All’esterno circa 15.000mt, con un parco, un campo di calcio, un agrumeto e una parte del terreno si potrà utilizzare per la coltivazione di ortaggi”.

Cosa significa vivere la fraternità abitando tutti insieme nel villaggio?

“Il ‘senso’ del Villaggio che abbiamo maturato dà concretezza al desiderio di aprirsi in maniera diversificata, ma concentrata nello stesso spazio, all’accoglienza ed alla condivisione con i poveri con una modalità di risposta più adeguata ai loro bisogni e alla volontà di vivere la fraternità come scelta unilaterale ed incondizionata. Ciascun ‘abitante’ del Villaggio e ciascuna realtà abitativa mantiene la propria specificità e i propri momenti di vita, ma si scelgono alcuni momenti insieme ed in ogni caso le scelte personali non si antepongono al bene di tutti”.

Come si svolge una giornata tipo?

“La cappellina col Santissimo è il centro attorno al quale si snoda la vita di condivisione con i poveri e la vita di fraternità in uno stile di vita di sobrietà ed essenzialità e in obbedienza gioiosa e creativa. Il momento di preghiera comune segna l’inizio e la conclusione di ogni giornata. Vi è poi la vita negli spazi comuni (ludoteca, laboratori e cura del verde e dell’orto) e un pranzo settimanale che si intrecceranno con le realtà di vita autonoma. Un incontro settimanale sulla vita del villaggio serve per la verifica della settimana trascorsa e la riprogrammazione della settimana successiva. 5 – In Italia sono 9 i villaggi dedicati all’accoglienza della Comunità Papa Giovanni XXIII, con quasi 500 persone che vivono insieme”.

Chi sono le persone che vengono accolte?

Ogni Villaggio ha caratteristiche peculiari. Il Villaggio del Magnificat ha un’attenzione ai poveri del Territorio, siano essi segnalati dalle istituzioni locali o da realtà ecclesiali o sociali, o da singole persone vicine all’esperienza”.

Come si inseriscono nella società dove sono radicati?

“I Villaggi sono naturali poli di attrazione per il territorio in cui insistono, non limitandosi solo ad iniziative di accoglienza, ma diventando elemento aggregatore per i giovani, le famiglie, le realtà ecclesiali e non, mettendo a disposizione spazi di meditazione, aggregazione, lavoro”.

Quali sono i progetti attivi o quelli che volete attivare in futuro?

“Abbiamo avviato l’attività agricola, con l’orto e il frutteto ed in autunno le intensificheremo con nuove colture e piantumazioni. Importante la possibilità di accogliere gruppi di preghiera e di animazione nella zona dell’ammezzato e gli spazi interni ed esterni per incontri e momenti ludici. In autunno riprenderemo l’attività di accoglienza diurna e di impegno per i ragazzi con disabilità fisica e mentale, che negli scorsi anni è stata focalizzata sull’acquisizione di competenze in campo agricolo e della ristorazione. Non abbiamo ancora mezzi di locomozione o di trasporto merci e dobbiamo completare l’arredamento delle 4 piccole unità immobiliari da destinare all’accoglienza id nuclei familiari in difficoltà abitativa”.

Come è possibile sostenere il villaggio del Magnificat?

“Il Villaggio ha un conto corrente donazioni presso la Banca Agricola Popolare di Ragusa – sede di Scici. E’ importante – se lo si desidera – finalizzare la donazione nella causale. IBAN: IT21V0503684520CC0211185707”.