Allarme per l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero (+29%). Ecco le conseguenze in Italia della guerra in Ucraina

L'aumento dei prezzi scatenato dalla guerra in Ucraina costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare, a causa dell'effetto dell'inflazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli.

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La guerra in Ucraina dimostra quanto interconnessa sia l’economia globalizzata. I danni sociali dell’invasione Russia colpiscono pesantemente le famiglie. In Italia sono 2,6 milioni le persone costrette addirittura a chiedere aiuto per mangiare. E i poveri sono in aumento nel 2022 proprio a causa della crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. Con la crescita dell’inflazione e dei prezzi alimentari. Oltreché con i rincari delle bollette energetiche. A rilevare i contraccolpi sulla società italiana è un’ analisi della Coldiretti su dati Fead. Realizzata in riferimento al rapporto annuale dell’Istat. Che vede salire a 5,6 milioni le persone in povertà assoluta in Italia.
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Effetti della guerra in Ucraina

Il Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead) in Italia aiuta 2.645.064 persone. Tra cui 538.423 bambini di età inferiore ai 15 anni. 299.890 anziani. 81.963 “over 65” senza fissa dimora. 31.846 disabili. Coldiretti ha presentato l’analisi sull’indigenza all’assemblea nazionale di  Palazzo Rospigliosi. Sotto osservazione la componente più debole della società. Ossia la parte più esposta all’impoverimento alimentare. Determinato dal caro prezzi. Ma anche dal rallentamento dell’economia. E dalla frenata dell’occupazione. Per la crisi un numero crescente di persone è stato costretto a far ricorso alle mense dei poveri. Molto più frequentemente ai pacchi alimentari. Anche per le limitazioni rese necessarie dalla pandemia.
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Abbassamento degli standard

In continua crescita i rincari e la dipendenza alimentare dall’estero, dunque.  Nel 2022 sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29%) le importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero. Dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali. Aprendo così la strada al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare. L’analisi della Coldiretti si basa sui dati Istat relativi ai primi cinque mesi dell’anno. E dimostra la stangata a tavola da 9 miliardi per le famiglie Causata appunto dall’aumento del 30% della dipendenza alimentare dall’estero. “A guidare la classifica dei rincari è la verdura. Che quest’anno costerà complessivamente alle famiglie 1,97 miliardi in più– sottolinea Coldiretti-. La verdura precede sul podio pane, pasta e riso. Con un aggravio di 1,65 miliardi. E carne e salumi. Per i quali si stima una spesa superiore di 1,54 miliardi rispetto al 2021″. Al quarto posto la frutta, continua Coldiretti, con 0,92 miliardi. Poi latte, formaggi e uova (0,78 miliardi). Pesce (0,77 miliardi). Olio, burro e grassi (0,59 miliardi). Ed è proprio quest’ultima la categoria che nei primi sei mesi del 2022 ha visto correre maggiormente i prezzi. Seguono con esborsi aggiuntivi più ridotti le categorie “acque minerali, bevande analcoliche e succhi”. “Zucchero, confetture, miele, cioccolato e dolci”. “Caffè, tè e cacao”. E “sale, condimenti e alimenti per bambini”.
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Il peso della guerra in Ucraina

Ieri papa Francesco è tornato a richiamare l’attenzione sul disagio in aumento. “Preghiamo perché i piccoli e medi imprenditori, duramente colpiti dalla crisi economica e sociale, trovino i mezzi necessari per proseguire la propria attività. Al servizio delle comunità in cui vivono”. E’ l’intenzione di preghiera del Pontefice per il mese di agosto. Diffusa attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa. “Come conseguenza della pandemia e delle guerre, il mondo affronta una grave crisi socioeconomica- sottolinea Jorge Mario Bergoglio-. Non ce ne siamo ancora resi conto!. E tra chi ha subito gravi danni ci sono i piccoli e medi imprenditori. Quelli del settore del commercio, dell’artigianato, delle pulizie, dei trasporti e tanti altri. Quelli che non compaiono nella lista dei più ricchi e potenti. E che, nonostante le difficoltà, creano posti di lavoro. Mantenendo la propria responsabilità sociale. Quelli che investono nel bene comune. Anziché nascondere il proprio denaro nei paradisi fiscali“. E, sottolinea papa Francesco, “tutti loro dedicano un’enorme capacità creativa a cambiare le cose dal basso. Da dove viene sempre la migliore creatività. E con coraggio, con sforzo, con sacrificio, investono nella vita. Generando benessere, opportunità e lavoro”.Ucraina

Punta dell’iceberg

Complessivamente, quindi, l’aumento dei prezzi scatenato dalla guerra in Ucraina costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro. E ciò soltanto per la spesa alimentare. A causa dell’effetto dell’inflazione che colpisce soprattutto le categorie più deboli. Allarme, insomma, per i consumi degli italiani. E per l’andamento dell’inflazione nei primi sei mesi dell’anno. La guerra in Ucraina aumenta l’inflazione. E con essa l’area dell’indigenza alimentare. La cui punta dell’iceberg in Italia sono 2,6 milioni di persone costrette addirittura a chiedere aiuto per mangiare. Con il record di 5,6 milioni le persone in povertà assoluta in Italia. A spingere i rincari e l’aumento della dipendenza alimentare dall’estero. E l’esplosione nel 2022 delle importazioni di prodotti agroalimentari dell’estero. Dal grano per il pane al mais per l’alimentazione degli animali. In totale sono cresciute in valore di quasi un terzo (+29%). Aprendo la strada al rischio di un pericoloso abbassamento degli standard di qualità e di sicurezza alimentare.