Al riparo dallo “spirito di Caino”: 350 sfollati a San Frediano per guarire dalle ferite della guerra

In campeggio anche molti profughi afghani, con bambini di tutte le età, che la Fondazione Solidarietà Caritas accoglie dall'agosto del 2021 in alcuni appartamenti e che finalmente hanno potuto trascorrere alcuni giorni tutti insieme in un clima disteso e gioioso

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© UNICEF/UN0609995/Vladimir

Papa Francesco avverte: “Abbiamo davanti troppa violenza, troppo sangue. E stiamo dimostrando che in noi c’è ancora lo spirito di Caino, che guarda Abele non come un fratello. Ma come un rivale. E pensa a come eliminarlo”. In fuga dalla guerra russo-ucraina. In cerca di normalità. E’ positivo il bilancio del campeggio San Frediano di Vada. L’iniziativa benefica è stata organizzata dalla Fondazione Solidarietà Caritas. Attraverso il crowdfunding sono stati raccolti i fondi. E ciò ha permesso di accogliere a Firenze gruppi di sfollati dal conflitto. Si tratta di persone che scappano dalla guerra. Bambini e ragazzi con situazioni familiari difficili. Profughi scampati a persecuzioni e conflitti. Persone senza casa. Sono 350 ospiti. Provenienti da 22 Paesi diversi. Quest’estate hanno potuto beneficiare di alcuni giorni di vera e propria vacanza. Al campeggio San Frediano di Vada. Grazie alla Fondazione Solidarietà Caritas Onlus di Firenze. E ai tanti donatori che hanno partecipato al crowdfunding lanciato dalla Fondazione a maggio. Per coprire le spese di soggiorno degli ospiti.guerra

In fuga dalla guerra

Nel campeggio persone di diverse culture, storie e lingue, hanno abitato nelle casette in pineta. Per i pasti si sono riunite attorno ai tavoli. Sotto l’enorme gazebo hanno condiviso riflessioni, ricordi, emozioni. Hanno trascorso diversi giorni insieme. Tra mare e giochi. In un clima familiare e sereno. Insieme a loro gli operatori della Fondazione Solidarietà Caritas. Tra gli ospiti ci sono stati anche quelli provenienti da tre parrocchie della diocesi di Firenze. E cioè la parrocchia greco-cattolica ucraina. Con quasi 100 bambini fuggiti con le loro famiglie tra marzo e giugno dalla guerra. La parrocchia di San Pancrazio. Presente al campeggio con alcune famiglie. E la parrocchia di San Zanobi e Santi Fiorentini. Con un gruppetto di ospiti della mensa aperta da alcuni anni in parrocchia.

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Ucraini al confine con la Polonia (Fonte: UNHCR)

Picco

Il 2022 traccia un nuovo picco nell’afflusso di profughi. Secondo l’UNHCR, la guerra in Ucraina ha provocato il più ingente flusso migratorio in Europa dal secondo conflitto mondiale. A partire dal 24 febbraio, inizio dell’invasione russa in Ucraina, più di 5 milioni di Ucraini sono fuggiti dalla guerra. Cercando rifugio prevalentemente nelle nazioni confinanti. Ossia Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania. Ma anche in altre nazioni europee. Fra cui l’Italia. Nel primo mese di guerra, cioè al 21 marzo 2022, 59.589 persone erano arrivate dall’Ucraina in Italia. Di cui 30.499 donne, 5.213 uomini e 23.877 bambini. Ad oggi questi numeri sono triplicati. Secondo il Dossier Statistico Immigrazione, oltre 150 mila persone in fuga dalla guerra hanno goduto di una normativa finora mai attuata per i rifugiati in Italia. Ma sono stati accolte soprattutto dai connazionali residenti nel Paese. Mentre dopo 6 mesi meno di 14 mila hanno un posto nel Sistema di accoglienza e integrazione (Sai). E’ il flop dell’ “accoglienza diffusa”dei profughi ucraini in Italia. Troppa burocrazia e solo 287 in famiglia su seimila posti disponibili

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Accoglienza profughi ucraini (immagine di Casa della Carità di Milano)

Clima disteso

L’esperienza solidale toscana rappresenta, invece, un esempio di accoglienza riuscita. Molti anche i profughi afghani, con bambini di tutte le età. La Fondazione Solidarietà Caritas li accoglie dall’agosto del 2021 in alcuni appartamenti. E finalmente hanno potuto trascorrere alcuni giorni tutti insieme. In un clima disteso e gioioso. ”Grazie alla generosità di tante persone abbiamo regalato un sorriso e un bagno tra le onde. A chi non sorrideva da tempo. O non aveva mai visto il mare. Ringraziamo chi ha voluto starci vicino facendo una donazione. E gli operatori che hanno seguito gli ospiti per i tre mesi estivi”, afferma Vincenzo Lucchetti. Aggiunge il presidente della Fondazione Solidarietà Caritas Onlus di Firenze. “Il nostro è un campeggio ‘sui generis’. Non offre animazione con dj sulla spiaggia. Da noi non si prenota online scegliendo i servizi in base alla tariffa. Qui non ha senso venire se si è alla ricerca della solitudine. Perché la vita in comune è un elemento inderogabile. Ed è alla base del regolamento che tutti devono accettare”. guerra

Luogo per l’accoglienza

La Fondazione sta pensando ora di rendere sempre più accogliente e funzionale il campeggio San Frediano. Nato nel 1954 dall’idea del sacerdote fiorentino don Danilo Cubattoli. Il progetto di “don Cuba”, come lo chiamavano i ragazzi, è stato aggiornato nel tempo. Allestendo uno spazio giochi nella pineta per i bambini. Sostituendo qualche elettrodomestico con modelli a risparmio energetico. E ricreando un luogo ben identificabile e tranquillo dedicato alla preghiera. Nell’impossibilità di costruire una cappella. Come quella che c’era ai tempi di don Cubattoli.