Giornata mondiale delle bambine e delle ragazze: accendere un riflettore sulle disuguaglianze di genere

Oggi si celebra la giornata mondiale delle bambine e delle ragazze. L’intervista di Interris.it alla presidente di Unicef Italia, Carmela Pace

Garantire i diritti, i sogni e la libertà delle bambine e delle ragazze. E’ questo lo scopo della giornata mondiale che si celebra ogni 11 ottobre, voluta dalle Nazioni Unite. Molte di loro, in tante regioni del nostro pianeta, viene chiesto di vivere come delle adulte, rinunciando a quell’infanzia spensierata a cui avrebbero diritto, all’istruzione, alla formazione, ad un lavoro e alla libertà di scegliere come vivere la loro vita. L’Onu ha istituito questa giornata nel 2011 per puntare i riflettori sulla condizione delle giovani donne nel mondo, troppo spesso vittime di violenze e privazioni.

L’intervista

In questa giornata così importante, Interris.it ha voluto approfondire questo argomento con l’intervista alla dottoressa Carmela Pace, presidente dell’Unicef Italia.

Dottoressa Pace, perché c’è la necessità di una giornata mondiale dedicata specificatamente alle bambine e alle ragazze?

“Oggi celebriamo la Giornata Internazionale delle bambine e delle ragazze perché è necessario portare luce sulle tematiche riguardanti la disuguaglianza di genere. Nel mondo, le bambine e le ragazze rappresentano uno dei gruppi più vulnerabili a violenze, sfruttamento, mancanza di istruzione e opportunità. Finché le ragazze temono per la loro sicurezza, non possono realizzare il loro pieno potenziale e sono ostacolate nel loro percorso di istruzione, di lavoro e in altre opportunità sociali e politiche. Noi dell’UNICEF siamo al loro fianco per garantire che i diritti di ogni bambina e ragazza vengano rispettati e fornire loro l’attenzione, gli strumenti e il sostegno che sono dovuti”.

Quali sono le ingiustizie che più frequentemente vivono le bambine/ragazze nel mondo?

“Tra le problematiche principali che colpiscono le bambine e le ragazze riscontriamo i matrimoni precoci e la mancanza di opportunità per l’istruzione. Dobbiamo ricordare che ancora oggi vivono 650 milioni di donne e ragazze che sono state date in sposa da bambine – circa la metà di questi matrimoni sono avvenuti in Bangladesh, Brasile, Etiopia, India e Nigeria. Negli ultimi 10 anni, la percentuale di giovani donne a livello globale che sono state date in sposa da bambine è diminuita del 15%, da circa 1 su 4 a 1 su 5, l’equivalente di circa 25 milioni di matrimoni evitati, un traguardo ora messo in pericolo dalle conseguenze della pandemia da COVID-19. I progressi globali nel porre fine al fenomeno dei matrimoni precoci fino ad oggi sono stati più forti tra le fasce più ricche della società, mentre le ragazze più povere sono rimaste in gran parte indietro. Inoltre, In tutto il mondo, 129 milioni di ragazze non vanno a scuola, di cui 32 milioni in età da scuola primaria, 30 milioni in età da scuola secondaria inferiore e 67 milioni in età da scuola secondaria superiore. Nei paesi colpiti da conflitti, le ragazze hanno oltre il doppio delle probabilità di non andare a scuola rispetto alle ragazze che vivono in paesi non colpiti. Il COVID-19 sta profondamente colpendo le vite delle ragazze. Le restrizioni ai viaggi e il distanziamento sociale, dovuti alla pandemia, rendono difficile per loro accedere ad assistenza sanitaria, servizi sociali e supporto delle comunità, che le proteggono da matrimoni precoci, gravidanze indesiderate e violenza di genere. Con le scuole chiuse, le ragazze hanno maggiori probabilità di lasciare gli studi e non tornare a studiare. La perdita di lavoro e la crescente insicurezza economica potrebbero anche spingere le famiglie a far sposare le loro figlie per alleviare la pressione economica”.

Quali sono le Nazioni dove la vita, la salute e l’istruzione delle bambine è meno tutelata e perché?

“Le bambine e le ragazze sono maggiormente a rischio nei paesi colpiti da conflitto e povertà. Seguono poi questioni culturali e sociali, mancanza di investimenti sul loro presente e futuro. Ad oggi non possiamo stilare una classifica sulle nazioni in cui le ragazze sono meno tutelate, la disuguaglianza di genere si riflette in ambiti molto diversi fra loro, dai paesi in via di sviluppo a quelli più industrializzati, dalla mancanza di opportunità di istruzione a disuguaglianze future di tipo salariale. La tematica delle opportunità da garantire a bambine e ragazze è ormai un tema fondamentale su cui è necessario uno sforzo collettivo globale, se vogliamo raggiungere società eque e giuste”.

Il recente rapporto sulla salute mentale ha evidenziato differenze di genere nelle tipologie di disturbi mentali che colpiscono ragazzi e ragazze e bambini e bambine? Perché?

 “Secondo il recente rapporto dell’UNICEF “La condizione dell’infanzia nel mondo – Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani” più di 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato; tra questi 89 milioni sono ragazzi e 77 milioni sono ragazze; Quasi 46.000 adolescenti muoiono a causa di suicidio ogni anno – più di uno ogni 11 minuti –una fra le prime cinque cause di morte per la loro fascia d’età. Per le ragazze fra i 15 e i 19 anni è la terza causa di morte più comune, mentre per i ragazzi nella stessa fascia di età è la quarta più comune. Essere un bambino, ma soprattutto una bambina o una adolescente oggi non è affatto facile, soprattutto in conseguenza alla pandemia da COVID-19 che ha ampliato distanze, ridotto le possibilità di incontro e modificato il modo di rapportarsi gli uni agli altri. In questo momento non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo fare tutto il possibile per garantire condizioni di benessere ai nostri bambini e giovani per crescere e prosperare in modo sano”.

Cosa fa l’UNICEF a tutela delle bambine e ragazze nel mondo?

“Il lavoro che l’UNICEF svolge nel mondo a favore dell’infanzia e delle bambine e delle ragazze parte dal presupposto fondamentale del rispetto e della tutela dei loro diritti. In particolare l’UNICEF si concentra sulla parità di condizioni per le ragazze e i ragazzi, affrontando la disuguaglianza di genere nei risultati principali della vita; promuovendo l’uguaglianza di genere nel modo in cui i bambini ricevono sostegno e cura, anche nelle famiglie e nei settori legati all’assistenza all’infanzia; e promuovendo il benessere e l’emancipazione delle ragazze adolescenti; Lavoriamo con le comunità, i governi e i partner per rimuovere le barriere all’istruzione delle ragazze e promuovere l’uguaglianza di genere nell’istruzione, anche nei contesti più difficili. Poiché investire nell’istruzione secondaria delle ragazze è una delle strategie di sviluppo più efficaci, diamo priorità alle iniziative che permettono a tutte le ragazze di completare l’istruzione secondaria e sviluppare le conoscenze e le competenze necessarie per la vita e il lavoro. Nel 2020, abbiamo ottenuto importanti risultati:   84 uffici nazionali hanno attuato programmi sulla violenza di genere nelle emergenze rispetto ai 46 del 2019;   90 paesi sono stati sostenuti con interventi nazionali di protezione sociale attenti alle questioni di genere, il triplo rispetto al 2019;  3,2 milioni di ragazze sono state raggiunte attraverso attività di formazione sullo sviluppo delle competenze, emancipazione e possibilità di impiego sostenute dall’UNICEF, 900.000 in più rispetto al 2019; quasi 6 milioni di ragazze adolescenti sono state raggiunte con interventi di prevenzione e assistenza legati alla fine dei matrimoni precoci, 300.000 in più rispetto al 2019. L’UNICEF celebra l’11 ottobre come la giornata dedicata ai diritti delle bambine e delle ragazze, ma lavora ogni giorno per raggiungere e proteggere tutte le bambine, soprattutto quelle più vulnerabili e invisibili”.