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Ecosistema marino, un bene da tutelare e valorizzare

L'intervista di Interris.it al presidente nazionale di Acli Terra in merito all'importanza dell'ecosistema marino

Lā€™ecosistema marino ĆØ un bene prezioso con una biodiversitĆ  estremamente varia che necessita di essere preservata. In Italia, ad esempio, ci sono quasi ottomila chilometri di coste con i settori economici e sociali correlati, come la produzione di energia, il turismo e la pesca. La tutela dellā€™ecosistema marino e della cosiddetta blue economy ha bisogno di strategie inedite in grado di valorizzare questo patrimonio naturale e, nello stesso tempo, compiere unā€™azione educativa in tal senso verso le giovani generazioni. Interris.it, in merito a questo tema, ha intervistato il presidente nazionale di Acli Terra Nicola Tavoletta.

Nicola Tavoletta, presidente nazionale di Acli Terra

Lā€™intervista

Qual ĆØ il valore economico e sociale dell’ecosistema marino e del comparto economico correlato?

ā€œMolto spesso sottovalutiamo lā€™ovvio, cercando valori economici e sociali in ogni fenomeno, senza approfondire le espressioni piĆ¹ evidenti. Il Pianeta Terra ĆØ ricoperto per il 71% da mari e oceani, basta questo dato per evidenziare il valore economico e sociale di tale espressione naturale. Il trasporto marittimo continua a rappresentare il principale ā€œveicoloā€ dello sviluppo del commercio internazionale: il 90% delle merci viaggia via mare. Vale circa il 12% del PIL globale. Per il 2025 la movimentazione container a livello mondiale crescerĆ  a ritmi del 4,8% medio annuo e raggiungerĆ  1 miliardo di TEU e gli ordinativi delle navi oltre 15 mila teus sono previsti in crescita del +17% al 2023. In Italia, la componente internazionale del trasporto marittimo ĆØ sempre rilevante nonostante la pandemia. Nel 2020 il valore degli scambi commerciali ĆØ stato pari a oltre 206 miliardi di euro, registrando un -17% sul 2019, ma nel primo trimestre 2021, lā€™import export via mare ha registrato subito un +3%. In questi dati abbiamo messo in rilievo solo quelli della logistica internazionale, ma ci sono partite comunque chiaramente importanti come il turismo, la pesca e lā€™acquacoltura o la produzione energetica. La Blue Economy europea, ad esempio, con quasiĀ 4 milioni e mezzo di persone occupate nel settore, che muove 665 miliardi di euro in totale e offre un contributo significativo all’intera economia continentale. Potrei continuare per ore a ricordare statistiche imponenti per le quali il mare ĆØ uno dei motori principali della socialitĆ  e della economia mondiale, figuriamoci per quella italiana. Noi siamo una penisola strategicamente e storicamente importante nel Mediterraneo e nei rapporti oceanici, abbiamo 7914 km di coste. Servono ancora i dati per riscoprire le potenzialitĆ ? Possiamo e dobbiamo solo lavorare alla grande, magari reintroducendo un riferimento istituzionalmente importante come il Ministero del Mare. Non ĆØ possibile che con tale realtĆ  nazionale, che si deve confrontare con quella europea e mondiale, abbiamo le deleghe marittime divise in quattro ministeri, mortificando la vocazione e la politica marittima. ƈ un errore strategico, stiamo soffocando politicamente una vocazione nazionale e popolare per economia e socialitĆ . Sarebbe anche una semplificazione amministrativaā€.

In che modo si puĆ² favorire il lavoro e la tutela dell’ambiente nel settore marittimo?

ā€œUnā€™azione immediata ĆØ quella di costruire un welfare adatto per le famiglie dei marittimi tutti, perchĆ© i giovani non abbandonino il settore. Lavorare a mare e seguire dei figli ĆØ ancora piĆ¹ complicato di ogni altra professione, quindi anche una assistenza alla crescita formativa dei bambini delle categorie del settore. ƈ prioritario il riconoscimento di ā€œprofessione usuranteā€ per i pescatori. Poi sarebbe utile una maggiore introduzione dellā€™acquacoltura con migliorie nei controlli tecnologici. CosƬ come la realizzazione di centri per la raccolta rifiuti plastici nei porti con lā€™impegno dei pescatori come avviene nel Lazio e in Puglia, ad esempio. Immaginiamo anche sperimentazioni nel ripopolare specie come gli astici, cosƬ come ĆØ avvenuto con successo in Scozia e Scandinaviaā€.

Pescatori Mazara

Quali sono le proposte e le speranze future di Acli Terra in questo settore?

ā€œAcli Terra ha riacquistato con questo mandato una sua funzione nella rappresentativitĆ  delle marinerie e chiede una armonizzazione delle politiche marittime, appunto, tramite un Ministero ad hoc nel prossimo Governo, cosƬ come assessorati specifici per le Regioni. Propone una azione educativa e formativa nelle scuole per far conoscere nella sua interezza il mare agli studenti, essendo storicamente un popolo di naviganti. Siamo e saremo intransigenti nel nostro lavoro sindacale nel far attivare misure idonee di welfare per le categorie dei settori delle marinerie. Auspichiamo, inoltre, la realizzazione di approdi ecosostenibili sulle coste italiane per agevolare la tradizione nautica che ha una straordinaria potenzialitĆ . Intanto ci fermiamo qui con proposte ed auspici, ma vi invitiamo a due appuntamenti. Il 22 agosto a Rimini incontreremo una start up di ragazze che promuove il commercio di specie aliene come il granchio blu e il 9 settembre a Bologna durante il SANA 2022, in una due giorni di seminari, approfondiremo il tema dellā€™acquacoltura e del biologicoā€.

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