Tsunami
Con la crisi sono cambiate le abitudini dei consumatori e delle imprese. I settori più ciclici (
commercio e
costruzioni) sono stati maggiormente colpiti assieme a quelli più energivori. Specie se non adeguatamente sostenuti da un
meccanismo di ristoro per chi è colpito dalle
sanzioni. Settori penalizzati dallo
tsunami dei
chip ancora in corso. Come
automotive ed
elettronica. Con implicazioni prima imprevedibili per settori utilizzatori come quello finanziario. Per fortuna il settore del
food è rimasto uno dei più solidi. Nonostante la crisi idrica
grazie all’export di alcuni prodotti come il
prosecco e l’
eyewear che hanno continuato a correre.
Buono anche l’andamento del comparto
turistico che si è risollevato da una forte crisi legata al lockdown.
Metallurgia, prodotti petroliferi e farmaceutica continuano a
guidare la crescita sui mercati esteri. Ciò nonostante l’aumento dei costi dei trasporti internazionali e il
deficit energetico che è triplicato rispetto al
pre Covid.