Home LA VOCE DEGLI ULTIMI Ecco come cambia il sostegno pubblico in base al livello di disabilità

Ecco come cambia il sostegno pubblico in base al livello di disabilità

Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio minorenne con disabilità, per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli. Il commento delle ministre Bonetti e Stefani

Disabilità

In aiuto della disabilità

L’assegno unico universale è stato approvato in via definitiva dal consiglio dei ministri. Ed “esprime una particolare attenzione per i figli con disabilità”, evidenzia il ministro per le Disabilità Erika Stefani. Per i figli con disabilità (tra i 18 e i 21 anni) la maggiorazione è di 50 euro al mese. Per i figli a carico con disabilità, ultra 21enni, è previsto un assegno a vita di 85 euro mensili. Importo variabile in base all’indicatore Isee. “Questa nuova misura è inserita nel contesto delle iniziative introdotte a favore di tante famiglie. Grazie all’intenso lavoro compiuto dai nostri uffici. In sinergia con le amministrazioni proponenti”, aggiunge il ministro Stefani.

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Sblocco

A sbloccare la situazione è stato il via libera definitivo dal Consiglio dei ministri all’assegno unico universale 2022. Per le famiglie con figli. Il decreto introduce un beneficio economico mensile ai nuclei familiari. Secondo la condizione economica del nucleo. Sulla base dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). L’ assegno è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico. E decorre dal settimo mese di gravidanza. È, inoltre, riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di una delle seguenti condizioni. Il figlio maggiorenne a carico frequenti un corso di formazione scolastica o professionale. Ovvero un corso di laurea o svolga un tirocinio. Oppure un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro annui. Sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego. O svolga il servizio civile universale.disabilità

Importo
Per circa la metà delle famiglie italiane (fino a 15.000 euro di Isee) è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi. Sono previste appunto maggiorazioni per ciascun figlio minorenne con disabilità. Per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età. Per le madri di età inferiore a 21 anni. Per i nuclei familiari con quattro o più figli. E per i nuclei con secondo percettore di reddito. L’assegno è riconosciuto senza limiti di età per ciascun figlio con disabilità. Tra le novità principali introdotte nel testo approvato a seguito delle osservazioni delle Camere, ci sono proprio i trattamenti in favore di figli disabili maggiorenni. Per i figli disabili tra 18 e 21 anni, la maggiorazione prevista è stata incrementata da 50 euro mensili a 80 euro mensili. È previsto che i genitori di figli disabili con più di 21 anni, pur percependo l’assegno, potranno continuare a fruire della detrazione fiscale per figli a carico.

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Alunna con disabilità (immagine tratta da www.openpolis.it)

Quote

La domanda per il riconoscimento dell’assegno, che ha validità annuale e va pertanto rinnovata ogni anno, potrà essere presentata a decorrere dal 1° gennaio 2022. La presentazione della domanda avviene in modalità telematica all’Inps. Ovvero presso gli istituti di patronato. Per i nuclei percettori di reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il reddito di cittadinanza. E secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo. Sottraendo la quota prevista per i figli minori. Il pagamento dell’assegno è corrisposto da marzo di ogni anno. Fino al febbraio dell’anno successivo. “L’assegno unico e universale è stato approvato in via definitiva- commenta la ministra alle Pari opportunità e alla famiglia, Elena Bonetti-. È un traguardo importante che deriva dalla scelta di concretezza del nostro Paese. Così rimettiamo al centro le bambine e i bambini. Investiamo nelle famiglie. Attiviamo il futuro delle nostre comunità”.