Diocesi di Fabriano-Matelica, oggi è la giornata per il mondo del lavoro. “Giuseppe, la custodia della speranza”

Nel giorno in cui la Chiesa celebra San Giuseppe Interris.it ha intervistato don Marco Strona, assistente ecclesiastico dell'Ufficio per la pastorale del lavoro della diocesi di Fabriano-Matelica

Lavoro
Il lavoro come via di santificazione della vita quotidiana. Un anno fa l’arcivescovo di Fabriano-Matelica , monsignor Francesco Massara ha istituito nella diocesi una giornata per il mondo del lavoro. Con parole cariche di significato: “Desidero istituire per la diocesi di Fabriano-Matelica una speciale giornata di riflessione e preghiera per il mondo del lavoro imprenditoriale, operaio, artigianale, sociale ed educativo.  Nel giorno del 19 marzo di ogni anno, dopo 29 anni dalla visita del Papa San Giovanni Paolo II. Sotto la paterna protezione di San Giuseppe, sposo di Maria, padre terreno di Gesù e patrono dei lavoratori”. lavoro

La paterna protezione di San Giuseppe

Per tenere viva questa attenzione in un tempo così difficile, la Pastorale del lavoro delle diocesi marchigiana ha affidato ad un incontro la prosecuzione dell’ispirazione contenuta nelle parole di un anno fa dell’arcivescovo Francesco Massara. Interris.it ha intervistato don Marco Strona, assistente ecclesiastico dell’Ufficio per la pastorale del lavoro della diocesi di Fabriano. “La figura di San Giuseppe esprime la custodia della speranza– sottolinea a Interris.it don Marco Strona che è anche direttore della Caritas diocesana di Fabriano-Matelica-. Si parla poco di Giuseppe nei Vangeli, eppure i pochi racconti sono fondamentali ed essenziali per la nostra fede. Umile lavoratore, accoglie come un dono prezioso Gesù, e insieme a Maria inizia un’avventura che li porterà a camminare e spostarsi continuamente“.
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Il lavoro e l’esempio del padre terreno di Gesù

“San Giuseppe vive il dramma della migrazione- osserva l’assistente ecclesiastico della Pastorale del lavoro-. Di doversi spostare, lasciando tutte le sicurezze. Per proteggere quel Figlio che, già da piccolo, alcuni volevano uccidere. Tutte queste difficoltà, però, non distolgono Giuseppe dalla fede in Dio, Anzi, la incrementano. Si tratta di un’esperienza mistica particolare. Una mistica che è in se stessa dinamica, non statica. Una mistica mossa dal desiderio di incamminarsi. Di percorrere la strada. Nella consapevolezza che già nel cammino si possano ritrovare le tracce della risposta alla grande domanda di senso e di compimento.
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Mistica

Evidenzia don Marco Strona: “La mistica che Giuseppe ci consegna è una mistica che cerca il volto. Che porta prima di tutto all’incontro con gli altri che soffrono. All’incontro con la faccia degli infelici e delle vittime. Per fare, a partire da qui, l’esperienza della Resurrezione“.