Lo spettacolo è partito proprio dall’esempio del Cantico delle creature francescano e dalla ricchezza di antica laude. Proponendo una serie di canti della tradizione sacra popolare italiana che descrivono la grandezza del Creato. Pezzi di storia e tradizione diffusi già a partire dal Medioevo grazie alla promozione di vari ordini religiosi. Alcuni di questi canti sono stati raccolti e pubblicati in molte antologie ottocentesche di poesia popolare dialettale. Opere radicate profondamente nella storia sociale del nostro Paese ed impregnati di grande intensità mistica. Canti che si trovano ancora oggi riscontro in molte narrazioni popolari. Collegate all’esperienza dei pellegrinaggi e nelle rappresentazioni sacre del ciclo dell’Avvento. Un’opportunità per osservare e conoscere il carattere mistico, semplice e popolare che caratterizza questo repertorio. Diffuso in molte aree della nostra Penisola. A colpire è in particolare il legame con alcuni segni spirituali tipici di altre fedi religiose come quelle giudaica, ortodossa ed islamica. Tracce di cultura e di fede che pure hanno avuto una forte incidenza nella storia italiana. Ma la ChiaraStella è stata anche l’occasione per cantare ancora una volta insieme con grande gioia il Natale. Tra pastorali e suoni di zampogna. Tra storie del presepe e una santa allegrezza.
Ambrogio Sparagna è uno dei più importanti musicisti della musica popolare europea. Ha avuto modo di collaborare con numerosi e qualificati artisti della scena musicale. Tra i quali Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Angelo Branduardi, Peppe Servillo. Teresa De Sio, Nino D’Angelo. Simone Cristicchi, Ron, Giovanni Lindo Ferretti e molti altri. Ha dato vita a numerosi progetti di spettacolo sia nell’ambito della stagione della Fondazione Musica per Roma, che in Italia e all’estero. Nel 2009 è ospite speciale del WOMEX. World Music Expo di Copenhagen. Ambrogio Sparagna ha al suo attivo un’intensa attività concertistica internazionale in numerosi Paesi europei ed extraeuropei e un’ampia esperienza di didatta. Anche attraverso la pubblicazione di numerosi saggi e documenti audiovisivi sulla musica popolare italiana.
Sono numerosi i progetti realizzati da Ambrogio Sparagna in collaborazione con importanti e prestigiose istituzioni, concertistiche e non, nazionali ed internazionali. E con artisti italiani e solisti da tutto il mondo. Allievo di Diego Carpitella con cui realizza numerose campagne di rilevamento sulle tradizioni musicali dell’Italia centrale e meridionale. Nel 1976 dà vita alla prima scuola di musica popolare in Italia e fonda nel 1984 la “Bosio Big Band“, un originale ensemble di organetti con il quale realizza numerose produzioni discografiche e di teatromusica. Dal 2004 al 2006 è “Maestro concertatore” del Festival La Notte della Taranta dirigendo una grande orchestra di 60 elementi composta da strumenti popolari e realizzando molti concerti, dalla Puglia alla Cina. Dal 2007 è fondatore e direttore dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, un grande gruppo strumentale stabile che raccoglie tanti interpreti provenienti da tutte le regioni della Penisola. Allo scopo di promuovere e valorizzare il repertorio della musica popolare italiana.
Intorno alla metà del Settecento Alfonso Maria de’ Liguori, fondatore dell’ordine dei Padri Redentoristi, cominciò ad accompagnare il suo lavoro pastorale fra i poveri del Regno di Napoli con la pratica di alcune canzoncine spirituali composte sia in dialetto che in italiano. Si trattava di canti dall’impianto semplice. Alcune legate al ciclo delle festività natalizie (Tu scendi dalle stelle, Fermarono i cieli). Altre alla devozione mariana. Che traevano spunto melodico da temi popolari, con cui il missionario insegnava ai “lazzari” i fondamenti del cattolicesimo. Il successo di queste canzoncine spirituali favorì lo sviluppo in ambito popolare di un larghissimo repertorio di canti popolari religiosi. Brani che sono ancora largamente in uso in tutto il territorio nazionale. Lo spettacolo “Fermarono i Cieli” ha proposto alcuni di questi canti religiosi popolari. E altri appositamente composti da Ambrogio Sparagna. Affidandoli all’interpretazione originalissima di Peppe Servillo. E di un gruppo di strumenti popolari fra cui una zampogna gigante. Un modello di straordinarie proporzioni (è alta quasi due metri) diffusasi nel regno di Napoli a partire dalla fine del settecento. Proprio allo scopo di accompagnare il repertorio tipico delle canzoncine spirituali.
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