Crosetti (COOPI): “La situazione in Siria dopo il sisma è sempre più drammatica”

L'intervista di Interris.it a Matteo Crosetti, coordinatore regionale COOPI in Medio Oriente, in merito alle operazioni di soccorso in Siria dopo il sisma

Foto: © COOPI

In Siria, a causa del devastante terremoto che la mattina del sei febbraio ha colpito il nord del Paese in guerra e la vicina Turchia, secondo i dati rilasciati dal ministero della Salute siriano, le persone colpite dal terremoto sono ormai 7,2 milioni, di cui oltre due milioni nel governatorato di Aleppo.

L’opera di COOPI

COOPI è un’organizzazione umanitaria che opera in trentatré paesi del mondo per rompere il ciclo delle povertà e per accompagnare le popolazioni colpite da guerre, crisi socioeconomiche o calamità naturali, verso la ripresa e lo sviluppo duraturo. Dal 1965 ad oggi, COOPI ha aiutato 110 milioni di persone realizzando 2.519 progetti in 73 Paesi, avvalendosi di cinquemila espatriati e 65 mila operatori locali.

La presenza di Coopi in Siria

COOPI che ha iniziato a lavorare in Siria nel 2016, occupandosi prima di tutto di fornire i mezzi di sussistenza alle famiglie più colpite dalla crisi e residenti nell’area di Damasco rurale. Nel 2018, ha aperto il programma di sostegno psicosociale ad Aleppo, puntando sui centri comunitari in grado di raggiungere nel tempo oltre quarantamila persone, attraverso terapie specializzate e campagne informative sulla salute mentale, la prevenzione della violenza e degli abusi sulle donne e sui bambini. A ciò, nel 2021, ha aggiunto il programma di sicurezza alimentare, che attraverso il sostegno dell’orticoltura, del piccolo allevamento o l’uso del sistema del cash for work o del cash transfer ha permesso a migliaia di famiglie di sopravvivere. In particolare, dopo il sisma, sta operando nella città di Aleppo, nei confronti delle persone rimaste senza nulla. Interris.it, in merito all’opera di COOPI nel paese dopo il sisma, ha intervistato Matteo Crosetti, coordinatore regionale dell’organizzazione umanitaria in Medio Oriente.

© COOPI

L’intervista

Qual è la situazione umanitaria dopo il sisma in Siria? Quali aiuti sta portando sul campo COOPI?

“La situazione in Siria purtroppo rimane e continua ad essere drammatica. Di giorno in giorno, i numeri delle case crollate, a rischio di crollo e delle persone che raggiungono i rifugi collettivi, cresce sempre di più. Pochi giorni fa si è verificata una nuova scossa di terremoto che ha portato nuovi danni nelle aree già colpite dal sisma. In questo frangente, in qualità di Coopi, stiamo cercando di raggiungere più persone possibili nei rifugi collettivi di Aleppo e anche le persone che non hanno trovato nessun riparo al loro interno e sono quindi costretti a vivere in strada, all’interno di tende o in altri luoghi di fortuna che sono riusciti a ricavare. Attualmente stiamo aiutando più di quattromila persone, sia con aiuti materiale ossia kit medici e ausili, kit igienici e coperte considerato il freddo di questo, ma anche un supporto di tipo psico sociale per la popolazione vittima di un questo sisma che ha causato un grande trauma”.

In che modo, chi lo desidera, può aiutare l’operato di Coopi in Siria?

“Chi volesse aiutarci può andare sul nostro sito o sui nostri profili social dove sono riportate tutte le modalità per poter effettuare una donazione. Queste verranno utilizzate per poter raggiungere e aiutare altre persone negli altri territori colpiti da questo tremendo terremoto”.