Corruzione e debito pubblico, cresce la povertà del Kenya

La crescita esponenziale del debito pubblico, la corruzione e l'illegalità: i problemi che generano povertà in Kenya

La Repubblica del Kenya è uno Stato dell’Africa orientale con una popolazione di oltre 54 milioni e 700 mila abitanti la cui capitale è Nairobi, lo stesso è una ex colonia inglese indipendente dal 12 dicembre 1963.

Le risorse del Paese

Negli anni scorsi il sopracitato Paese ha registrato importanti tassi di crescita economica che oscillano tra il 4 ed il 6% annuo con un notevole incremento nei settori infrastrutturali, nei servizi, nelle telecomunicazioni ed in ambito commerciale pur restando però l’agricoltura il settore trainante dell’economia in cui vi sono pochi esempi di standard tecnologici elevati nelle grandi aziende ed una agricoltura di sussistenza in gran parte delle aree coltivabili.

Il debito pubblico

Purtroppo, oltre a quanto precedentemente esemplificato, in Kenya negli ultimi anni il debito pubblico ha subito una crescita senza controllo e nell’ultimo anno – anche a causa della pandemia da Covid-19 – lo stesso è cresciuto di oltre 11 miliardi di dollari giungendo così alla ragguardevole cifra di 66,1 miliardi di dollari con una previsione di aumento fino ad oltre il 66% del Pil nei prossimi due anni stando alle stime pubblicate da Eurodad, la Rete europea sul debito e lo sviluppo, secondo cui l’emergenza sanitaria ha causato una contrazione del Pil di 1,4% dopo anni di crescita costante.

In particolare si stima che – nel solo 2020 – sono andati persi 70 mila posti di lavoro, senza contare quelli nella cosiddetta economia informale che restano esclusi dalle statistiche ufficiali.

In seconda istanza, per far fronte  a questa crisi, il governo del Kenya ha chiesto un prestito di 788 milioni di dollari al Fondo Monetario Internazionale che verrà erogato nei prossimi tre anni ed a cui però dovranno corrispondere importanti riforme del sistema economico, finanziario e legislativo.

Il problema della corruzione

Successivamente, in relazione a quanto sopra detto, nel Paese vi è un perdurante ed annoso problema legato alla corruzione che drena continuamente punti di Pil e genera povertà, tanto che – secondo le statistiche di Transparency international – sul tasso di corruzione lo stesso si posizione al 124 posto su 180 paesi analizzati.

I numerosi episodi corruttivi hanno generato una notevole preoccupazione tra i cittadini che con una petizione e una campagna lanciata sui social con l’hashtag #StopLoaningKenya hanno chiesto al Fondo Monetario internazionale di sospendere il prestito al Paese fintantoché non verranno previsti adeguati sistemi di sorveglianza in merito all’utilizzo delle somme elargite.

In conclusione, rispetto a quanto detto, è fondamentale che i paesi facenti parte del G8 provvedano a formare in Kenya una adeguata forza di polizia economico finanziaria con l’obiettivo di estirpare e contestualmente prevenire i fenomeni corruttivi che rappresentano un potente freno allo sviluppo morale, sociale ed economico del Paese in ossequio al fulgido pensiero di Papa Francesco pronunciato nel 2015 in occasione dell’incontro con la città di Prato ma sempre di estrema attualità: La vita di ogni comunità esige che si combattano fino in fondo il cancro della corruzione, il cancro dello sfruttamento umano e lavorativo e il veleno dell’illegalità. Dentro di noi e insieme agli altri, non stanchiamoci mai di lottare per la verità e la giustizia“.