Coronavirus e natura: tre spunti di riflessione sui benefici del lockdown (AUDIO)

La testimonianza di Federica Gasbarro, attivista per il clima di Fridays For Future per Interris.it

Quando la pandemia di coronavirus sarà cessata, bisognerà intervenire sui fattori che l’hanno determinata. Il rischio di epidemie virali cresce quando il delicato equilibrio tra uomo e microbi viene alterato da diversi fattori, tra i quali i cambiamenti del clima e degli ecosistemi. Nell’ultimo anno da quando Greta Thunmberg ha cominciato le sue prime manifestazioni in Svezia, le mobilitazioni mondiali per il clima sono diventate virali. Oggi è nato un vero e proprio movimento di ragazzi che lottano per ottenere risposte su argomenti fin troppo spesso dimenticati. Interris.it ha intervistato Federica Gasbarro, autrice del libro “Diario di una striker. Io e Greta per il clima dalle piazze all’Onu” edito da Piemme e attivista per il clima e principale esponente di Fridays For Future Italia, per capire quali siano gli aspetti positivi sulla natura di questo lockdown e di quali siano gli obiettivi del futuro.

Con la pandemia e i diversi lockdown abbiamo visto la natura riappropriarsi di alcuni spazi, che cosa ci insegna questo periodo di quarantena?
“Questo periodo di quarantena ci sta insegnando molte cose e ci sta dando tempo di riflettere. Il fatto che la natura si stia riappropriando dei propri spazi è senz’altro qualcosa che riempie il cuore. Il cielo è più terso, l’aria è divenuta meno irrespirabile e sicuramente ci sono meno gas inquinanti in giro. Il problema è che finito questo periodo probabilmente si riprenderà ad inquinare peggio di prima. Purtroppo la diminuzione dell’inquinamento, solo per fare un esempio, non è dovuto ad un cambio di mentalità bensì ad una imposizione esterna”.
Il prossimo Giovedì 24 aprile ci sarà il primo digital global strike: quali sono le soluzione che Fridays for Future propone per uscire da questo periodo?
“Eh bella domanda! Forse FFF non ha una soluzione anche perché si occupa di ambiente e non di sanità però sicuramente siamo tutti convinti che bisognerà ripartire con un nuovo passo e, soprattutto, con il piede giusto. Ora più che mai possiamo assecondare ciò che la natura sta già facendo e cercare di ricominciare a produrre, ma in modo sostenibile”.
Come immagini il prossimo futuro post pandemia?
“Il prossimo futuro lo sogno green, con una consapevolezza diversa. La fragilità del pianeta è evidente e allo stesso tempo, il fatto che sia molto più forte di noi anche. Se vuole ci annienta. Quindi sogno un domani in cui saremo tutti più rispettosi gli uni degli altri. Come credo che sarà?! Forse non proprio così idilliaco. Probabilmente le industrie ricominceranno a produrre e ad emettere CO2 peggio di prima per recuperare mentre per tutti gli altri, tornare alle vecchie abitudini, forse, sarà facile”.