Un coro con ragazzi down: il potere magico della musica

"Nulla è impossibile se lo si vuole davvero" Monia Placenti racconta il suo coro di ragazzi down formato nella parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Gela, il luogo dove il coro rappresenta una grande famiglia

Cosa vuol dire essere un ragazzo down durante la pandemia? I ragazzi down hanno una sensibilità superiore agli altri esseri umani, una dolcezza innata che li contraddistingue e che li rende unici. “Hanno un potere magico. Loro ti guardano per quello che sei senza giudicarti. Non fanno distinzione”. Sono le parole di Monia Placenti, musicista, cantante e direttrice del coro della parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Gela.

Il coro di Monia, però, non è il classico coro composto da persone esperte e musicisti affermati nel campo. Il coro della parrocchia di Gela è formato da ragazzi down desiderosi di imparare e di mettere in campo le proprie capacità canore. “Tutto è cominciato nel luglio 2019 quando per la prima volta più persone cominciarono a mettersi insieme per creare un coro in parrocchia. Inizialmente venivano solo ragazzi poi con il passare del tempo cominciarono ad aggiungersi anche persone più adulte. L’idea era quella di dare a questi ragazzi una possibilità di inserimento, una prospettiva di vita per un futuro diverso” inizia così il racconto di Monia per Interris.it.

Qual è l’importanza della musica?
“La musica ha un effetto terapeutico in tutto il corso della nostra vita. Dal momento in cui la percepiamo per la prima volta dentro il grembo materno, fino a quando siamo in grado di scegliere noi stessi le sonorità e le nostre canzoni preferite, la musica è quel linguaggio universale che unisce e che comunica emozioni, anche senza l’uso della parola. Per i bambini la musica e i suoni sono i primi stimoli di divertimento e di approccio ritmico. È di grande aiuto anche per lo sviluppo del linguaggio oltre che nei primi incontri interpersonali, non a caso è una delle tematiche scolastiche proposte ai bambini fin dalla scuola materna proprio a scopo di far relazionare i nuovi arrivati. L’importanza della musica nello sviluppo del bambino è fondamentale, vediamo insieme le tre fasi più importanti che vengono coinvolte dagli stimoli sonori”.

Quali sono le principali difficoltà nel relazionarsi per chi è affetto dalla sindrome di Down?
“Comunemente gli individui con sindrome di Down hanno un ritardo del linguaggio. Le abilità motorie sono in ritardo e ciò spesso può interferire con lo sviluppo cognitivo. Tuttavia le condizioni motorie sono molto differenti tra individuo e individuo. Alcuni bambini iniziano a camminare a circa 2 anni di età, mentre altri non camminano fino all’età di quattro anni. La terapia fisica e/o la partecipazione a un programma musicale può favorire lo sviluppo di maggiori abilità intellettive nei ragazzi con sindrome di Down”.

Quali sono gli effetti della musicoterapia per chi soffre della Sindrome di Down?
“L’intervento musicoterapico nel trattamento della Sindrome di Down si pone come obiettivo la costruzione di un percorso sonoro-motorio-musicale, che miri a: migliorare la coordinazione motoria, migliorare l’articolazione del linguaggio, migliorare le capacità attentive e di concentrazione, sviluppare le capacità relazionali.

L’utilizzo della voce riveste una grande importanza, nell’ottica di stimolare il linguaggio e favorire l’espressione. Inoltre, parte integrante del percorso è la condivisione emotiva, stimolata dall’ascolto di musiche selezionate sia dai ragazzi che da me che li dirigo”.

Cosa ti ha insegnato questa esperienza?
“Lavorare con i ragazzi mi permette quotidianamente di capire che nulla è impossibile. Che le sfide sono quotidiane e non bisogna mai arrendersi, perché non esiste la formula magica per superarle, ma con impegno e perseveranza si può raggiungere tutto. I ragazzi del coro rappresentano la realizzazione di un mio piccolo sogno, con loro mi sento a casa, mi fanno sentire sempre felice e soddisfatta dei lavori che portiamo a termine. Lavorerò sempre con lo stesso impegno per vedere i loro sorrisi ed organizzare tanti concerti in attesa che passi la bufera della pandemia”.