Come un film ci può insegnare a difenderci dalle fake news

Durante il periodo delle vacanze natalizie è stato molto piacevole fermarsi a guardare dei film in tv. A me è piaciuto “Don’t look up” che vede come protagonisti grandi attori come Meryl Streep a Leonardo DiCaprio. Il film sembra rappresentare in pieno l’attualità: due scienziati, interpretati da Jennifer Lawrence e Leonardo DiCaprio, scoprono una cometa “killer” con l’orbita diretta verso la Terra. Proprio perché si tratta di una cometa killer, gli scienziati prevedono solo sei mesi prima che impatti contro il nostro pianeta distruggendolo completamente.

Appena la notizia viene pubblicata, media e telegiornali sembrano non prenderla seriamente e iniziano i complotti riguardo alla vera esistenza di questa cometa: molti dicono che si tratti di una trovata pubblicitaria e il governo in un primo momento non sembra essere interessato a risolvere la cosa perchè ci sono le elezioni.

Se in un primo momento la decisione giusta sembra quella di mandare dei razzi per distruggere la cometa, si presenta un’occasione ancora più ghiotta: la cometa infatti è fatta di materiali preziosi che arricchirebbero ulteriormente le compagnie di industrie più rinomate ed anche lo stesso governo. Il film, insomma, rappresenta una vera e propria metafora che riporta alla società capitalista in cui ci troviamo e che porta ad una riflessione che anche gli scienziati nel film pongono al Presidente degli Stati Uniti, interpretato da Meryl Streep: che senso ha arricchirsi se tra sei mesi moriremo tutti?

Tutto gira sulla veridicità delle informazioni, il governo inizia una campagna contro gli scienziati chiamata “Don’t look up”, ovvero “non guardare in alto”, proprio perché affermano che la cometa in realtà non sia così pericolosa come si dice, mentre l’altra fazione è capitanata dalla famosa cantante Riley Bina (interpretata da Ariana Grande) con una canzone chiamata “Just look up”. Insomma al termine del film mi sono chiesta se ha senso credere ciecamente a ciò che i media o i telegiornali ci mostrano, dato che a volte possono essere condizionati da interessi superiori, o se a volte nella vita basta semplicemente “guardare” per comprendere la realtà delle cose e fidarsi non della “politica” ma della “scienza”.