Cittadini e imprese, il coraggio della ripresa

I dati Istat certificano, per il terzo mese consecutivo, un aumento del tasso di fiducia dei consumatori. Un dato utile ma che dev'essere accompagnato da misure istituzionali

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Le rilevazioni dell’Istat pubblicate il 28 agosto in merito al clima di fiducia delle imprese e dei consumatori hanno osservato un aumento per il terzo mese consecutivo del sopracitato tasso, a titolo esemplificativo si pensi che, nel mese di agosto, il primo è passato da 77,0 a 80,8 ed il secondo da 100,1 a 100,8.

Prove di normalità

In particolare il clima di fiducia delle imprese è in aumento per il terzo mese consecutivo ed è diffuso in tutti i settori, più contenuto per l’industria e più marcato per i servizi, a tal proposito è però fondamentale sottolineare che, i presenti indicatori, rimangono ancora lontani dai livelli antecedenti alla diffusione della pandemia. I dati esemplificati precedentemente sottolineano nel contempo importanti e variegati fattori, quali ad esempio: la vitalità della cittadinanza e del tessuto economico ed imprenditoriale che, con immani sforzi, dopo la tragedia dettata dal Covid-19 stanno cercando di tornare in piena attività. Ed anche la complessità dello scenario economico che si prospetta nel nostro futuro ed in particolare nei prossimi mesi ove sarà fondamentale ed imprescindibile coniugare la ripresa economica con la tutela della salute pubblica.

Misure di supporto alle imprese

In ultima istanza, alla luce di questa rilevazione pubblicata dall’Istat, è fondamentale che vengano varate dalle istituzioni preposte imponenti misure di carattere economico con l’obiettivo di coadiuvare i cittadini e le imprese che, in questo momento di grande difficoltà, stanno dando prova di grande coraggio e lungimiranza, ciò ci consentirà di dare vita a una società migliore che, grazie all’empatia e all’altruismo, sarà in grado di superare le disuguaglianze sociali ed economiche che il Covid-19 ha acuito e, nel contempo, si conferirà maggiore attuazione al fulgido pensiero di Papa Francesco il quale ha sottolineato con lungimiranza l’importanza del ritorno ad un approccio etico nell’economia e nella finanza che favorisca gli esseri umani ed il perseverare verso la generosa solidarietà in ossequio a quanto sancito da san Paolo VI che, nell’enciclica Populorum progressio, pubblicata il 26 marzo 1967 evidenziava: “Il vero sviluppo non può limitarsi alla sola crescita economica, ma deve favorire la promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo”.