“I problemi che nell’emergenza colera si trovò ad affrontare
san Giovanni Bosco sono gli stessi dell’attuale pandemia di Covid”, spiega a
Interris il
cardinale salesiano Raffaele Farina. Il porporato di Curia è
Archivista e Bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa dal 9 giugno 2012. Il 26 giugno 2013
Papa Francesco lo ha nominato presidente della Pontificia Commissione referente sull’Istituto per le Opere di Religione.
L’eredità spirituale di don Bosco nell’epidemia
“L’opera assistenziale di don Bosco e dei suoi ragazzi negli ospedali di Torino fu eroica-sottolinea a Interris.it il cardinale Farina-. Durante l’epidemia di colera nel Piemonte di un secolo e mezzo fa, don Bosco affrontò difficoltà analoghe alla situazione oggi determinata dal coronaviris”, precisa Interris.it il cardinale Farina-. All’epoca non esistevano le possibilità offerte oggi dalla scienza né i mezzi sanitari di cui disponiamo”. Di tutto ciò, evidenzia il cardinale Farina, “si trova dettagliata testimonianza nel volume ottavo delle Memorie Biografiche di don Bosco dove viene efficacemente ricostruita l’emergenza colera nella Torino del 1854″. E aggiunge il porporato: “Sono molte pagine di vivida raffigurazione di una situazione di generalizzata emergenza sanitaria. Un’analisi approfondita di questi racconti è stata offerta da don Pietro Stella nel libro ‘Don Bosco nella storia economica e sociale (1815-1870)”.
Davanti all’altare
Don Giovanni Battista Lemoyne, nel quinto volume de “Le memorie biografiche di don Giovanni Bosco”, riporta: “
Da persona degna di fede abbiamo saputo che, fin dai primi giorni del pericolo, don Bosco
prostrato davanti all’altare fece questa preghiera al Signore: ‘Mio Dio,
percuotete il pastore, ma risparmiate il tenero gregge’. Poi, rivolgendosi alla
beatissima Vergine, disse: ‘Maria, voi siete
Madre amorosa e potente; deh! Preservatemi questi amati figli. E qualora il Signore volesse una vittima tra noi, eccomi
pronto a morire quando e come a Lui piace'”. La sera del
5 agosto 1854, Giovanni Bosco fece questo discorso ai suoi
giovani: “Ecco dunque, miei cari figli, i rimedi che vi suggerisco per andare
esenti dal colera. Sono i medesimi prescritti dai medici:
sobrietà, temperanza, tranquillità di spirito e coraggio. Ma come potrà avere tranquillità di spirito e coraggio chi è in
peccato mortale? Io voglio anche che ci mettiamo anima e corpo nelle mani di Maria. Quale medicina è migliore e più efficace della
Regina del Cielo, chiamata dalla santa Chiesa ‘
Salute degli infermi‘?”.