Borse di studio in Calabria per gli studenti in fuga dall’Ucraina

La cultura e l'istruzione come corridoi umanitari per uscire dallo scenario bellico. L'appello del governo e la risposta degli atenei. Un ponte "accademico" di solidarietà

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Accademia in soccorso dell’Ucraina. 15 borse di studio in vitto e alloggio. Per tutto l’anno accademico in corso. Un ponte di solidarietà tra l’Ucraina e la Calabria. La cultura e l’istruzione come “corridoi umanitari” per uscire dallo scenario bellico. L’appello del governo e la risposta degli atenei. Borse di studio dell’Università della Calabria per studenti in fuga dalla guerra in Ucraina. Sostegno concreta dall’ateneo pronto ad accogliere quindici giovani.Ucraina

In soccorso dell’Ucraina

“Abbiamo accolto da subito l’invito del ministro dell’Università, Maria Cristina Messa– spiegano le autorità accademiche-. E così l’Università della Calabria ha deciso di promuovere immediate azioni. Che possano portare all’accoglienza di studentesse e studenti ucraini. Vogliamo mostrare la nostra solidarietà con fatti concreti. A beneficio e sostegno delle vittime della guerra. Rivolgendoci in particolare al mondo della cultura e dell’accademia. Anch’esso duramente colpito. Come raccontano le cronache recenti. Con i bombardamenti sull’università di Kharkiv”.

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Kharkiv 01/03/2022 – guerra in Ucraina / foto Imago/Image nella foto: guerra ONLY ITALY

Senso di comunità

Dunque l’Università della Calabria, che ha sede ad Arcavacata di Rende, nel cosentino, é pronta ad accogliere 15 studenti in fuga dall’Ucraina. Assegnando loro altrettante borse di studio speciali. “Il nostro ateneo- precisano le autorità academiche-. è vicino, in questi drammatici giorni, alla comunità dell’Ucraina. E ripudia la guerra. Come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli. E come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali“. Ciò “in pieno accordo con la posizione espressa della Conferenza dei Rettori delle università italiane (Crui)”. Al cui interno è attiva la Rete delle Università per la Pace. “Siamo convinti che la costruzione della pace sia urgente e indispensabile- ribadiscono all’università della Calabria-. Riteniamo che si debba fare ricorso a tutte le azioni diplomatiche necessarie. Affinché si arrivi al più presto alla sospensione del conflitto armato”.Ucraina

Allarme Crui

La Crui è “profondamente preoccupata” da quanto sta avvenendo in Ucraina. Ed è animata da una convinzione. Ossia l’attenzione alla costruzione e al consolidamento della pace con mezzi pacifici. Questa è la “vocazione costitutiva dell’Accademia”. Quindi un’azione diplomatica forte e immediata va “condotta in buona fede da tutte le parti“. Ed è l’unica strada per “affrontare la complessità del conflitto in corso”. Perciò la Conferenza dei rettori delle università italiane si associa all’appello del segretario generale delle Nazioni Unite. Sul rispetto dei principi della Carta dell’Onu. Sulla necessità di stabilire il cessate il fuoco. E di intraprendere la via del dialogo e del negoziato.
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La necessità del dialogo

I rettori ribadiscono con fermezza l’importanza della pace e del dialogo. Quali “valori insostituibili per la convivenza fra i popoli”. E condannano “ogni atto di violenza e di prevaricazione dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. Quindi la Crui esprime autentica solidarietà per le persone coinvolte. E “particolare vicinanza all’intera comunità accademica in Ucraina”. Seguendo il corso degli eventi, la Conferenza valuta la possibilità di “attivarsi per incoraggiare azioni concrete. A beneficio e sostegno di colleghi e colleghe”. Nonché di “studentesse e studenti, vittime della situazione“. Incluso il ritorno in Italia delle studentesse e degli studenti “presenti nelle zone del conflitto“.