L’abbraccio del papà di Eitan e l’incuria di chi doveva proteggerli

Esistono gesti che possono salvare una vita come l'abbraccio che ha protetto Eitan e gesti che invece possono mettere a repentaglio l'incolumità degli altri

Il luogo della tragedia

Siamo rimasti tutti sconvolti dalla tragedia che ha funestato il Piemonte pochi giorni fa: abbiamo tutti negli occhi quella cabina della funivia di Stresa che trasportava turisti desiderosi di svago e rilassatezza verso la vetta del Mottarone, e che invece si è schiantata al suolo con il suo carico di vittime innocenti. Impossibile non provare dolore per quelle quattordici vite spezzate, impossibile non pensare al dolore dei loro cari.

Eitan, l’unico sopravvissuto della sua famiglia

Ed è impossibile non pensare alla storia di Eitan, il bambino di cinque anni, l’unico ad essersi salvato da questa strage. In questi giorni ho spesso pensato a questo bambino ed ho pensato anche al gesto di amore del padre, Amit Biran, che ha abbracciato suo figlio facendogli scudo con il suo corpo quando ha compreso che la funivia stava correndo verso il disastro. In quell’abbraccio c’è tutto il senso della gratuità dell’amore di un genitore verso il proprio figlio: papà Amit, in quel momento di tragedia, non ha pensato a sé stesso. Ha pensato soltanto a salvare la vita della sua creatura e sono certa che ripensare a questo gesto sarà di conforto per il piccolo Eitan che – rimasto oggi da solo senza la mamma, il papà ed il fratellino – potrà comprendere un giorno di dovere la vita ad un gesto di amore. Mi ha fatto molto riflettere la storia di questo bambino.

L’importanza della nostra vita

Pensando e ripensando, ho capito quanto la nostra vita sia importante e come possa essere messa a repentaglio in pochi secondi a causa degli errori, dell’incuria o dell’intervento di qualcun altro. Credo che questo ci possa essere di insegnamento, per evitare di sprecare delle giornate a non fare niente e soprattutto per capire quanto siano importanti gli affetti che ci accompagnano durante la nostra vita. L’altra riflessione riguarda le cause dell’incidente. Sappiamo che c’è un inchiesta in corso per omicidio plurimo, ci sono degli indagati, e che l’incidente si è verificato perché il cavo di traino si è spezzato ed il sistema frenante di sicurezza non ha funzionato perché sono stati inseriti dei forchettoni che lo hanno disattivato.

Gesti che possono avere ripercussioni sugli altri

Si avanza l’ipotesi che tali forchettoni siano stati inseriti per evitare i frequenti blocchi dell’impianto ed evitare così “ripercussioni di tipo economico” dovute ai frequenti blocchi della funivia. Ma questa decisione ha messo a repentaglio la vita di persone inconsapevoli ed innocenti, quattordici delle quali hanno trovato la morte su quella funivia. Anche questa cosa induce ad una riflessione. Nessuno dei nostri gesti, anche quelli più apparentemente insignificanti, sono ininfluenti rispetto alla comunità: dal gettare una carta per terra a bere dell’alcool prima di salire in macchina. Tutto ha una ripercussione sugli altri, molti dei nostri gesti possono mettere in pericolo gli altri. E negli “altri” ci sono anche i nostri genitori, i nostri fratelli, i nostri amici. E, ricordiamolo, tra quegli altri potremmo esserci anche noi.