Via libera definitivo dalla Camera

Niente sarà più come prima, finora gli onesti erano stati trattati da fessi, ma adesso cambia tutto”. Va dritto al punto il vicepremier Luigi Di Maio, pochi minuti dopo l'approvazione definitiva del Ddl Anticorruzione, arrivato con 304 voti favorevoli della Camera, a fronte di 106 contrari e 19 astenuti. Numeri importanti e accolti con soddisfazione dalla maggioranza, specie dall'ala pentastellata, con un abbraccio fra Di Maio e il guardasigilli Bonafede davanti ai banchi vuoti di Fratelli d'Italia e Forza Italia e mentre fuori dall'aula andava in scena il sit-in dei sostenitori M5s. E Di Maio ha proseguito: “Questo è stato un Paese in cui per decenni gli onesti si sentivano dei fessi perché i furbi li sorpassavano sempre, ma in realtà erano i disonesti. Con questa legge rimettiamo un po' di merito di nuovo al centro delle politiche pubbliche dello Stato, diamo gli strumenti alle forze dell'ordine per andarsi a prendere chi mette le mani nella marmellata e non farcele mettere mai più, grazie al Daspo per i corrotti. Obblighiamo tutti i partiti a rendicontare ogni euro che prendono, perché prima di andare a votare si possa sapere già da chi hanno preso i soldi i partiti e quindi per chi governeranno il giorno dopo le elezioni”.

I nuovi provvedimenti

Con il Ddl appena approvato arriva il via libera a una serie di provvedimenti, che vanno dal daspo a vita per corruttori e corrotti fino all'utilizzo dei malware trojan nelle intercettazioni. Per quanto riguarda il primo caso, sarà attiviata l'impossibilità per le due categorie che vi rientrano di contrattare con la pubblica amministrazione, oltre che l'interdizione perenne dai pubblici uffici per gli ufficiali a loro volta pubblici. Vanno inoltre ad aggiungersi una serie di reati che vanno dalla corruzione propria aggravata all'istigazione alla corruzione. Nel secondo caso, si parla di sistemi informatici con i quali procedere alle intercettazioni telefoniche e non. Finora, il loro uso era vincolato da una normativa che ne limitava l'utilizzo ai soli casi in cui vi era motivo di ritenere non solo plausibile ma anche in corso l'attività criminosa.

Bonafede: “E' solo l'inizio”

A questi, vanno ad aggiungersi ulteriori provvedimenti quali l'inasprimento delle pene, la figura dell'agente sotto copertura nei casi di reati di corruzione (passaggio piuttosto contestato in fase di dibattimento) alla trasparenza dei partiti, con obbligo di rendere disponibile pubblicamente ogni finanziamento incassato (escluse attività “a contenuto non commerciale, professionale o i lavoro autonomo di sostegno volontario all'organizzazione”). Attiva anche il prolugamento della prescrizione che non decorrerà più dopo il primo grado di giudizio: “E' soltanto l'inizio, ora arriverà la riforma del processo penale, perché il processo abbia tempi brevi, certi e ragionevoli”.