VENTOTENE, RENZI: “DOPO LA BREXIT, L’UE NON E’ FINITA”

Il vertice di Ventotene, prima tappa di un percorso che avrà il suo epilogo il 25 marzo del 2017, serve innanzitutto a ribadire agli europei e a al mondo intero un concetto: l’Ue deve avere e avrà un futuro. Ad assicurarlo sono i tre maggiori leader del vecchio continente, Matteo Renzi, Angela Merkel e Francois Hollande, durante una conferenza stampa sul ponte di volo della nave Garibaldi. A fare da sfondo non i soliti palazzi dei poteri, ma l’isola che ospitò, all’inizio degli anni ’40, uno dei padri dell’Europa unita, Altiero Spinelli.

“Molti hanno pensato che dopo la Brexit l’Ue fosse finita. Non è così: abbiamo voglia di scrivere il futuro”, è il concetto che Renzi presenta ad un summit che – come tutti e tre i leader hanno specificato – non vuole essere un “direttorio” ma una prima tappa che avrà il suo naturale seguito nell’incontro informale il 27 di settembre a Bratislava. E, in vista del summit, Renzi, Hollande e Merkel concordano su alcuni temi cardine, a cominciare dalla difesa comune, in merito alla quale Hollande chiede “maggior coordinamento, più mezzi e più risorse” e sottolinea come Francia, Italia e Germania stiano lavorando “per una guardia costiera comune dell’Ue”. Hollande ha infatti ribadito che “spetta all’Europa proteggersi ma anche accogliere chi è spinto all’esilio mettendo spesso a rischio la propria vita”. “Dobbiamo garantire un’Europa sicura, migliorare gli scambi tra i servizi”, ha dichiarato la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ricordando l’importanza dei partenariati con gli Stati africani e rimarcando l’importanza della cooperazione con la Turchia senza la quale “non vinceremmo la lotta contro gli scafisti”.

La tragedia di Aleppo e l’ampliamento del programma Erasmus sono tra i temi toccati dai tre leader sui quali pende una crescita economica ancora ad alto rischio. “Vogliamo misure forti e investimenti di qualità”, sottolinea il capo del governo italiano con un occhio anche alla partita italiana sulla flessibilità ed assicurando come l’obiettivo sia quello della riduzione del deficit. “Credo che il patto di stabilità ha molte possibilità di flessibilità”, replica Merkel, appoggiando le riforme del governo di Renzi, ma rimandando a “verifiche future” la proposta francese di raddoppiare il piano Juncker.