Vaccini e autismo: cosa ha deciso la Cassazione

Non esiste nesso fra vaccini e autismo. Lo ha ribadito la sesta sezione penale della Cassazione, dichiarando inammissibili i ricorsi di una coppia di genitori che si opponevano al decreto di archiviazione, disposto dal gip di Milano, della loro denuncia per lesioni colpose ai danni della figlia, affetta da autismo infantile. 

La vicenda

Con un primo provvedimento la Commissione Medica Ospedaliera aveva ritenuto “fortemente probabile la sussistenza del nesso di causalità tra le vaccinazioni obbligatorie e le infermità della bambina” con il riconoscimento di un indennizzo, ma poco tempo dopo, tale provvedimento era stato “annullato in autotutela“, perché il giudizio era stato rivisto “in conformità alle direttive ministeriali nell'ambito di una discrezionalità tecnica, insindacabile in sede penale”. Nel secondo provvedimento, i membri della Commissione osservavano infatti che “non era stato assolto l'onere della prova sul nesso causale tra le vaccinazioni obbligatorie e la patologia della minore, sulla scorta del parere ministeriale che dava conto dei piu' recenti studi epidemiologici”.

La decisione

Il gip, in linea con le richieste del pubblico ministero, oltre a ritenere “non procedibile per tardività della querela” il delitto di lesioni colpose, aveva anche osservato che non fosse individuabile “neppure in astratto” la configurabilità del reato di abuso di ufficio a carico dei membri della Commissione: “La base valutativa costituita da dati scientifici e l'allineamento agli stessi in sede di revisione del precedente giudizio escludevano l'ingiustizia del danno“, rileva la Cassazione, la quale ricorda inoltre che “la persona offesa non può interloquire, con diritto alla trattazione del procedimento in contraddittorio, se il pm chiede l'archiviazione perché non ritiene che sia ravvisabile una notizia di reato” e, dunque, nel caso in esame, “la ritenuta non configurabilità del reato di abuso di ufficio esclude la denunciata violazione del contraddittorio“. Secondo gli ermellini, poi, non sono “sindacabili in sede penale” le “direttive ministeriali fondate sulle risultanze dei più recenti studi epidemiologici” che hanno escluso il nesso vaccino-autismo.