Cambia la web-tax e slitta l'approdo in Aula

In attesa dell'emendamento finale che chiuderà il processo, proseguono i lavori della Commissione Bilancio della Camera sulla Manovra 2018. A cambiare è innanzitutto la web-tax che, pur non allargandosi all'e-commerce, sarà comunque fonte d'incasso per lo Stato. L'imposta sulle transazioni digitali, inoltre, passa dal 6% fissato al Senato al 3% con la soppressione del credito di imposta inizialmente previsto: “Con il 3% su base imponibile diversa – ha spiegato il relatore della Manovra Francesco Boccia – incassiamo circa 190 milioni”, rispetto ai 112 previsti. La nuova imposta scadrà nel gennaio 2019.

Bonus e commercio online

L'arrivo del testo in Aula è previsto nella giornata di mercoledì: tra le altre modifiche apportate, un accordo per la limitazione al 2018 del bonus bebè con corrispondente finanziamento del raddoppio della soglia che consente il mantenimento dei figli a carico. Di una certa rilevanza, in questo senso, anche l'innalzamento della soglia di reddito per i familiari a carico: al fine dell'ottenimento delle detrazioni fiscali, eventuali parenti possono essere considerati a carico solo in assenza di un reddito annuo lordo che superi i 2.840 euro (4 mila lordi a partire dal prossimo anno). Meno serrato il giro di vite sulla vendita di sigarette elettroniche: stop alla vendita dei liquidi su siti online ma via libera per commercializzare le e-cig.

Nodo contratti

Il nodo vero e proprio, a ogni modo, si annuncia sulla revisione dei contratti di lavoro a termine, argomento particolarmente spinoso e da affrontare con criterio in Commissione, la quale dovrà ascoltare la versione di chi (fra la maggioranza) vorrebbe ridurre i contratti a tempo determinato da 3 a 2 anni come durata massima, scalando inoltre gli eventuali rinnovi da 5 a 3 anni. L'obiettivo, comunque, è di chiudere il tutto entro mercoledì per inviare al relatore il testo completo da presentare in Aula: buona parte dei punti salienti è stata discussa durante la notte.