Siri si difende: “Usato come carne da macello”

Usano me come carne da macello, ma la questione politica mi interessa relativamente. L'unica cosa che mi sta a cuore in questo momento sono i miei affetti“. Così il sottosegretario Armando Siri in un'intervista al Corriere della Sera, dopo la notizia dell'indagine che lo riguarda e l'assalto degli alleati di governo.

“Sconcertato”

Sulla presunta tangente, Siri replica: “Ma siamo matti? Io non so nulla di questa storia, mi auguro che si sgonfi. Sono veramente provato, seccato, sconcertato. Mi sento come se mi avessero buttato un badile sulla faccia. Quel che so di certo è che non ho mai preso un soldo da nessuno. Sono tranquillissimo“. Quanto ai rapporti con Paolo Arata, dice: “Pensavo fosse uno specchiato docente. Tutti lo stimano, è stato anche commissario straordinario dell'Enea. Ha partecipato a convegni della Lega come docente esperto. Cosa ne so io se questo è un faccendiere?”. Nicastri? “Non so chi sia questo imprenditore e non mi sono mai occupato di eolico in vita mia”.

Rapporto spezzato

Il ministro Danilo Toninelli, aggiunge Siri, “mi ha telefonato, sì, per dirmi che mi avrebbe tolto le deleghe. Io gli ho risposto 'vedi tu'”. Intervistato anche dal Messaggero, a questo proposito dice che “ci sono rimasto male. Mi sembra tutto davvero assurdo. Sono da poco in politica, ma sto imparando sulla mia pelle che ci vuole un pelo sullo stomaco grande così. Ci vuole una freddezza assoluta per evitare che i rapporti umani vengano spazzati via in pochi istanti. Non mi aspettavo questa reazione. E' stato spezzato, ripeto, un rapporto umano“.