Si va verso l'approvazione della legge

La legge sul biotestamento sembra destinata a passare l'esame del voto in Senato. In attesa del voto definitivo di domani, 14 dicembre, lo scoglio dei primi voti segreti è stato superato. Bocciato l'emendamento di Gaetano Quagliariello (Idea), che  prevedeva il mantenimento perenne dei trattamenti di sostegno vitale, cioè idratazione e nutrizione.

Il Pd compatto per il sì

I senatori del Pd di centro hanno spiegato le ragioni del loro sì alla legge. “Voteremo a favore del disegno di legge sul consenso informato e le disposizioni anticipate di trattamento perché avevamo l’obiettivo di evitare sia l’accanimento terapeutico, sia ogni pratica di suicidio assistito ed eutanasia, e così è. Il fatto che suicidio assistito ed eutanasia non siano esplicitamente escluse è irrilevante, poiché una pratica è consentita solo se espressamente prevista per legge, e ciò non è” recita una nota firmata, tra gli altri, da Rosa Maria Di Giorgi, Stefano Lepri, Roberto Cociancich e Giuseppe Cucca.

Sul voto nei confronti di questa legge è intervenuto anche il ministro dell'Interno, Marco Minniti. “In Senato sul testamento biologico è necessaria la massima presenza – ha detto nel corso di un convegno di Confindustria -. Per questo devo tornare in Aula al termine dell’intervento. Siamo agli ultimi giorni di legislatura e non si può sbagliare, meglio evitare errori”.

Il processo a Cappato

E intanto, mentre a Palazzo Madama si vota, al Tribunale di Milano si svolge il processo ai danni del radicale Marco Cappato, accusato di aver aiutato Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo, ad andare incontro al suicidio assistito in Svizzera, dove è morto il 27 febbraio scorso. Durante il dibattito sono state trasmesse immagini video del servizio delle “Iene” in cui Dj Fabo racconta la sua storia e la sua volontà di andare nel Paese elvetico a morire. Immagini strazianti, che hanno commosso il pm. “Alla Procura – ha detto – interessa fare chiarezza su quelle che erano le condizioni di Antoniani e sulle sue volontà”.

Opposizione dei giuristi alla legge

Un ultimo disperato appello ai senatori contro quella che viene definita “morte di Stato” è stato lanciato nelle scorse ore dal Centro Studi Rosario Livatino, cui fanno parte giuristi. “Non è sufficiente, grazie anche alle leggi approvate e alla sentenze pronunciate negli ultimi cinque anni, ritrovarsi in una Nazione che registra un drastico calo delle nascite, e un parallelo e altrettanto significativo aumento dei morti? Perché non rendersi conto che l’eutanasia a cui ella si appresta a dare il suo voto costituisce il sigillo funesto a un Paese avviato sulla strada della sua scomparsa demografica e culturale?”.