Rider, arriva l'intesa

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Trovata un'intesa sulle tutele dei rider, i ciclofattorini deputati alla consegna che stanno popolando sempre di più le nostre città. A darne l'annuncio, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, che ha esultato: “Sono molto soddisfatta perché finalmente anche questi lavoratori avranno maggiori diritti e tutele”. 

 Verso la regolarizzazione

L'accordo sui rider nasce da un emendamento al Decreto Crisi, in discussione al Senato. Esso prevede due tutele differenti basate su due tipologie di ciclofattorini. Coloro che lavorano in modo continuativo godranno delle stesse tutele del lavoro subordinato, mentre i lavoratori di natura occasionale e discontinua riceveranno un pacchetto minimo di diritti inderogabili (divieto di cottimo, paga minima oraria collegata al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, salute e sicurezza e diritti inderogabili). Le due soluzioni rappresentano altrettante tappe di un percorso che il Governo spera di virare sulla contrattazione collettiva, poiché solo in questo modo si avrebbe la regolarizzazione di questa figura professionale

Italia Viva: “Grazie al Jobs Act”

Esultanza che passa anche attraverso le parole del capogruppo al Senato del partito Italia Viva, Davide Faraone: “Abbiamo trovato un'intesa di maggioranza sul provvedimento che disciplina il lavoro e la protezione dei rider. Sono molto soddisfatto, non era semplice perché la proposta del precedente governo non ci piaceva per nulla” ha aggiunto Faraone, specificando che se “fosse passata quell'impostazione non si sarebbero avute più tutele e più garanzie economiche per i lavoratori, ma semplicemente niente più lavoro e le aziende sarebbero letteralmente scappate“. Un'occasione, quella dell'intesa, per ribardire l'importanza del Jobs Act: “Sapete ai sensi di quale legge abbiamo trovato tutele e garanzie economiche per i rider? – domanda provocatoriamete Faraone -. Ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo 81 del 15 giugno 2015, il terribile jobs act. Lo dovevano cancellare, radere al suolo, seppellire e chi più ne ha più ne metta. Si è rivelato un grandissimo strumento per creare lavoro, garantire flessibilità alle imprese e dignità ai lavoratori” ha infine aggiunto.

Novità dall'intesa voluta da Di Maio

Per i ciclofattorini, l'intesa rappresenta un passo in avanti al documento d'intesa di qualche mese fa voluto da Luigi Di Maio, allora alla guida Ministero del Lavoro e dello Sviluppo Economico, che aveva incassato la disapprovazione degli stessi rider: dal testo, come ripercorre il quotidiano Il Foglio, era sparito l'obbligo per le piattaforme di consegne di assumere i fattorini con contratti da lavoro dipendente e l'abolizione de cottimo, che aveva aperto la strada alla paga oraria.  In confronto, la contrattazione promossa dai sindacati, aveva concesso ad alcune aziende – come nel caso di Firenze – di assumere i fattorini come lavoratori subordinati allo scopo, palesato nell'ultima intesa, di aprire il contratto collettivo.