Reddito di cittadinanza, già 500mila domande

Sono oltre 500.000 gli italiani che si sono rivolti agli sportelli dei Caf per presentare domanda per il Reddito di Cittadinanza (RdC), a due settimane esatte dalla entrata in vigore del decreto. Lo fa sapere la Consulta Nazionale dei Caf. Otto domande su 10 vengono depositate dalle famiglie, spiega una nota della Consulta, “Ma mentre al Nord e al Centro il RdC è chiesto da persone singole rispettivamente per il 21% e il 23%, al Sud il numero si abbassa fino al 12,4%. “Altro elemento di interesse generale rilevato dall'indagine” spiega ancora “è dato dal numero delle domande dei cittadini stranieri rispetto a quelle dei cittadini italiani: la media nazionale del 9,5% degli stranieri richiedenti il RdC ha un picco al Nord del 15,4%, scende al Centro al 9,3%, per crollare al Sud al 3,4%”. Da quanto si ricava da un primo panel che la Consulta Nazionale dei Caf ha elaborato con i dati raccolti in 10 città campione, distribuite tra Nord, Centro e Sud Italia, su 7.964 domande presentate fino al 20 marzo, le domande degli under 30, i cosiddetti “Millennials”, rappresentano il 6,8% del totale. Il dato è trascinato da una percentuale al Sud del 10,3%, mentre al nord sono il 4,7% e al centro il 3,2%.

Poste e web

Negli uffici di Poste Italiane sono state presentate finora più di 150 mila domande. Decisamente inferiori quelle sul canale online: sono meno di trentamila quelle giunte finora all'istituto di previdenza sociale via web. Tutte arriveranno all'Inps che provvederà a controllare che tutti i requisiti di ammissione siano stati seguiti. Non dovrebbero avere problemi le domande fatte ai Caf, che hanno già svolto a monte questo controllo. “I Caf prima d'inviare la richiesta controllano che il valore Isee sia conforme a quanto stabilito e verificano l'entità del patrimonio immobiliare e mobiliare. Per quanto ci riguarda, il grosso dei rifiuti sarà determinato da eventuali modifiche future al valore Isee: oggi come oggi, l'indicatore si rifà ai redditi del 2017, mentre a partire da quest'estate verrà determinato sulla base delle entrate registrate nel 2018. Chi a settembre comunicherà un valore Isee superiore alla soglia stabilita sarà inevitabilmente tagliato fuori”, ha spiegato il Direttore generale dei Caf Acli Paolo Conti, sul Messaggero.