Promulgato il decreto sicurezza

Via libera di Sergio Mattarella alla promulgazione del decreto sicurezza convertito in legge mercoledì scorso, ultimo passaggio prima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che ne sancirà l'entrata in vigore. 

La firma

Il presidente della Repubblica – si legge sul sito del Quirinale – ha promulgato la “conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonchè misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Delega al Governo in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze di Polizia e delle Forze Armate”. 

Proteste

Il testo, cavallo di battaglia di Matteo Salvini, sta già facendo scattare le proteste di alcune associazioni che gestiscono strutture di accoglienza. Fra queste “Babele“, che opera in provincia di Taranto e che gestisce anche uno Sprar, si fa sapere che “le Prefetture stanno mettendo fuori dall'accoglienza tutti coloro che sono provvisti di protezione umanitaria. Esattamente non è ancora noto cosa stia succedendo a Taranto ma da un giorno all'altro – dichiara “Babele” – circa 150-200 persone potrebbero essere messe per strada. Pertanto, alla luce di quanto sta succedendo, è convocata una riunione urgente domani (4 dicembre) alle 17 a Taranto per avanzare proposte alla Prefettura”. E proprio sulle norme del dl “Sicurezza” lo scorso 30 novembre si è svolta a Bari, in piazza Prefettura, una protesta degli Sprar pugliesi. “Le politiche italiane di accoglienza e protezione vengono stravolte completamente dal decreto Sicurezza – afferma a tal proposito il coordinamento degli Sprar di Puglia -come coordinamento degli Sprar di Puglia, ci siamo organizzati per dare una risposta unitaria alla diminuizione di una rete di accoglienza e tutela che è stata considerata in tutta Europa un modello di efficienza. Il decreto prevede l'istituzione di grandi centri nei quali far soggiornare i richiedenti asilo senza servizi di alcun tipo, favorendo la creazione di sacche di disagio e criticità determinate dalla mancanza di tutele per poi criminalizzare gli stessi richiedenti asilo che ovviamente si troverebbero a stazionare tutto il giorno in prossimità di questi centri senza che vengano loro offerte le condizioni per una integrazione sociale e lavorativa”.