Presepe, Roma accoglie l'esortazione del Papa

Infermiera

Al presepe Papa Francesco ha appena dedicato una lettera firmata nella “culla” di questo antico simbolo cristiano: Greccio.  E ha chiesto di rappresentare in ogni spazio pubblico e privato la Natività: case, piazze, ospedali, piazze, chiese.

Il Vangelo di Marco

Nella basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio (Piazza di San Marco, 48, nel complesso di Palazzo Venezia) dal 2 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020, la quarta edizione del presepio di cartone più grande al mondo, in grandezza naturale dove ci si può passeggiare dentro. La Basilica, secondo la tradizione, sorge sulla casa dove San Marco Evangelista, nell’anno 62, interprete dell’Apostolo Pietro, per preghiera dei Romani, scrive il suo Vangelo. Aspetto curioso: nel testo evangelico di Marco (come anche in quello di Giovanni) non si fa menzione dell’infanzia di Gesù e tantomeno della Natività, iniziando a descrivere il suo ministero pubblico nell’età adulta. Il “Presepio Emozionale” occupa oltre 200 metri quadrati ed è la riproduzione di un tipico villaggio medievale dell’Appennino Umbro-Marchigiano. Le caratteristiche strutturali sono: stampato in una superficie di circa 3.000 metri quadri su materiali ecologici e di recupero circa 500 pannelli di cartone stampati in quadricromia, i disegni sono stati commissionati a illustratori professionisti conosciuti a livello mondiale; è stata necessaria una intelaiatura (con travi di legno) lunga circa mezzo chilometro.

1200 ore di progettazione

La progettazione ha richiesto 1.200 ore, compresa la piattaforma galleggiante costruita anch’essa in 225 pedane di cartone piegate ad incastro, senza collanti o punti metallici. I personaggi, in cartone stampato e a grandezza naturale, sono collocati in modo che gli appassionati possano camminare all’interno di questo presepio e incontrare quegli artigiani e quelle persone che vivevano al tempo di San Francesco: il mugnaio con il frantoio ed il mulino, l’erborista con la sua bottega, o quelle del vasaio e della tessitrice; il maniscalco a lavoro nella stalla, il cestaio, i pastori nel loro bivacco, le lavandaie e l’ortolano con la sua casa. A completare l’antico borgo medievale c’è anche la riproduzione figurativa di un forno pubblico dove ogni famiglia cuoceva il proprio pane. Entrando all’interno di questo villaggio, girando attorno alla fontana e proseguendo ancora, si giunge infine alla capanna dove sono riprodotti i personaggi della Natività. Ci si può avvicinare ad essi, guardando questo mondo incantato con occhi diversi. Un posto molto speciale dove i piccoli si sentono grandi e gli adulti tornano ad essere bambini. “Il Presepio viene detto “Emozionale” per due motivazioni – spiega  padre Matteo Siro, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria –  perché entrare nel Presepio suscita un' emozione molto familiare, ci ricorda i fondamenti di ciò che siamo; ma anche perché “emozionare” significa “venire fuori”: il Signore stesso vedendo noi si è emozionato, è uscito da Sé ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. E questo è il messaggio di una Natività”.

8 secoli dopo San Francesco

I Cappuccini Umbri, a quasi ottocento anni dal primo Presepio vivente di Greccio, voluto e realizzato da san Francesco, rinnovano l’incanto di questa tradizione all’interno di una basilica caratterizzata da vicende storiche importanti e abbellita con opere d’arte uniche al mondo. Questo impegno rientra nella visione dei Cappuccini umbri e cioè il considerare l’Opera Frate Indovino una forma semplice, fraterna e gioiosa di presenza in mezzo al popolo. Le Edizioni Frate Indovino, e quanto ad esse collegato, devono contribuire alla costruzione di un mondo nuovo e migliore. Le attività della Casa Editrice debbono essere uno strumento della Provvidenza nell’annuncio della Parola e, seguendo i consigli evangelici, siano permeate di uno spirito missionario per essere al fianco di chi vive nella nostra società e in tutte le famiglie, portando loro il messaggio francescano di letizia e speranza. Non a caso si è scelto il Medioevo per l’ambientazione del Presepio, volutamente nel periodo in cui il Poverello di Assisi offriva il suo esempio e lanciava il suo innovativo messaggio. La ricostruzione attentamente filologica di tale periodo è stata curata da docenti universitari di storia medievale, che hanno fornito dettagli progettuali persino riguardo ai colori da utilizzare per gli intonaci delle strutture.

Materiali poveri 

Seguito da ingegneri meccanici, è realizzato con “materiali poveri”: quasi completamente con legno e cartone riciclati e riciclabili, rivestiti da fogli stampati per offrire l’effetto grafico voluto. Nella scelta dei materiali e nella commissione del lavoro assegnata a giovani professionisti, Elena e Gloria Starnini Sue, si vuole cogliere il senso del messaggio francescano: fiducia ai giovani e rispetto della natura attraverso il recupero di materiali che siamo abituati a scartare. I Frati Minori Cappuccini dell’Umbria, nella realizzazione del Presepio, e la Parrocchia di San Marco Evangelista al Campidoglio, tramite don Renzo Giuliano, hanno il patrocinio del Vicariato di Roma. Le Edizioni Frate Indovino nascono di fatto con il celebre Calendario, uscito con la tiratura di 2.000 copie nel dicembre 1945 per l’anno 1946. 75 numeri del “Calendario degli italiani” appesi a quel chiodo che è nella cucina di milioni di famiglie italiane. Già in tempi “non sospetti” Frate Indovino ha sempre portato avanti il suo messaggio francescano di rispetto e amore per la natura, con suggerimenti pratici su come coltivare, cucinare, pulire, gestire la casa in modo ecologico, con quelli che una volta erano considerati come simpatici consigli delle nonne ed ora sono una priorità assoluta per la salvezza del pianeta.

Nel segno di Frate Indovino

In questi 75 anni, quasi precorrendo i temi ora evidenziati dal Santo Padre e dal magistero, i Frati Cappuccini hanno portato nelle case e tra le famiglie italiane il cuore di un’idea che affonda le sue radici nell’esperienza del Poverello di Assisi ed ora espressa a chiare lettere nella Laudato Sì’: nel creato, opera di Dio, tutto è intimamente connesso. Così hanno voluto promuovere l’ecologia non nel significato generico e spesso superficiale di una qualche preoccupazione “verde”, ma ad una più grande dimensione sociale dell’ecologia: dalla famiglia, prima cellula nella quale la vita di accende, fino ai grandi sistemi socioculturali. Così l'impegno in Amzzonia, portato avanti da oltre cento anni, è fondato nel rispetto della natura come anche delle culture dei popoli indigeni, delle loro aspirazioni e dei loro stili di vita. In questo senso la presenza del missionario è testimonianza non del rito o di un’ideologia, ma del Vangelo vissuto, concreto. Il “Presepio Emozionale” è visitabile nella basilica di San Marco Evangelista al Campidoglio (Piazza di San Marco, 48, nel complesso di Palazzo Venezia) dal 2 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020 con apertura nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì: ore 10.00 – 18.00 (orario continuato); sabato e festivi: ore 10.00 – 20.00, con ingresso libero.