Polemiche per la presenza di un sottomarino nucleare Usa

Nel marzo scorso era nel porto di Napoli. Qualche giorno fa, invece, era in Siria, dove ha partecipato all'attacco missilistico della notte tra venerdì e sabato. Si tratta del sottomarino nucleare statunitense Uss John Warner. Lo denuncia il sindaco della città partenopea, Luigi de Magistris, che in una nota del Comune rivolta al contrammiraglio Arturo Faraone, Comandante della Capitaneria di Porto, rileva come tali navi non siano gradite “nelle acque della nostra Città”.

Nella missiva de Magistris ricorda che il Porto di Napoli, con una delibera del 2016, è stato reso un'area denuclearizzata. “L’atto – scrive il primo cittadino – pone in evidenza la volontà di interdire l’attracco e la sosta, di qualsiasi natante a propulsione nucleare o che contenga armamenti nucleari. Non solo, ma esprime e riafferma il ruolo di Napoli ‘Città di Pace‘, rispettosa dei diritti fondamentali di ciascuno, convinta del disarmo e della cooperazione internazionale”. La lettera si conclude con l'invito a non far ricapitare situazioni analoghe in futuro.

Il contrammiraglio Faraone ha risposto che “le decisioni in ordine all’arrivo e al transito delle unità navali militari straniere nelle acque territoriali nazionali non competono all’Autorità Marittima“. Faraone giudica “condivisibili le preoccupazioni” alla base della delibera di Giunta che dichiara “area denuclearizzata” il porto di Napoli. La Capitaneria “non ha autorizzato ma ha esclusivamente disciplinato, per quanto di propria competenza – spiega il contrammiraglio – le attività relative alla navigazione marittima”: vale a dire, una volta ricevuta comunicazione dalla Difesa della presenza del sottomarino, è stata disciplinata la navigazione nell’area in modo da garantire la sicurezza.

Il sommergibile Usa risulta aver partecipato, tra il 2 e il 16 marzo, all'esercitazione della Nato Dynamic Manta 2018 (DYMA 18) una delle più importanti e complesse attività addestrative dell'Alleanza Atlantica che si svolge al largo delle coste siciliane. All'esercitazione hanno partecipato navi, sottomarini, aerei e militari di dieci nazioni alleate che si sono addestrati alla lotta anti sommergibile e alla lotta contro i mezzi di superficie.