Poche riforme e debito alto, l’Europa bacchetta ancora l’Italia

L’Europa torna a bacchettare l’Italia. Secondo Bruxelles, nonostante lo slancio impartito dal governo Renzi, il processo riformatore stenta a decollare e “i progressi sono disomogenei”. La Commissione spiega che i prossimi mesi saranno “cruciali” per comprendere se il Bel Paese sta facendo il suo dovere per affrontare gli squilibri.

Altro capitolo è dedicato alle privatizzazioni che, secondo l’Europa, “stanno subendo ritardi nell’applicazione. Oltre all’annuncio del piano di 0,7% del pil all’anno nel 2014-17, confermato dall’aggiornamento del Def, limitate informazioni concrete sono disponibili su quantità di quote, su quali compagnie e secondo quale calendario”.

Passaggio incisivo anche sul debito pubblico che, per Bruxelles, “è un peso grande per l’economia italiana, fonte di vulnerabilità nel contesto attuale di inflazione e crescita basse, e tiene a freno la crescita a causa dell’elevata tassazione necessaria per servirlo”.